ESCLUSIVA PSB – Binda: “I De Laurentiis devono capire che il Bari merita la Serie A. Como ‘furbo’ nell’annuncio di Fabregas”
Intervista a Nicola Binda
Nicola Binda, penna della Gazzetta dello Sport ed espertissimo di Serie B, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per parlare di alcuni temi d’attualità. Di seguito l’intervista completa.
Errori arbitrali clamorosi a Cremona e Modena nell’ultima giornata: cosa ne pensa del fatto che, soprattutto in relazione alla Serie A, se ne parli forse poco?
“Di questi errori se ne saranno accorti anche i vertici arbitrali e le conseguenze verranno prese. Non sono un fan dell’esposizione alla gogna degli arbitri dopo gli errori: i direttori di gara rispondono ai loro superiori e dopo ogni errore ne pagano le conseguenze. Gli errori sono stati evidenti ma ci saranno valutazione interne che se ne occuperanno”.
A Bari la contestazione, già in essere da diversi mesi, si sta accendendo sempre di più. Che idea si è fatto?
“I tifosi hanno tutto il diritto di contestare: Bari ha voglia di andare in Serie A per quanto passato negli ultimi anni. Da un lato c’è questo e dall’altro c’è una proprietà che ha raccolto il club dalla Serie D portandolo a due minuti dalla Serie A e dunque un altro po’ di credito credo debba averlo. È anche vero, però, che la proprietà deve capire che Bari non si accontenta. Se i De Laurentiis vogliono continuare ad essere i proprietari devono capire che questa squadra deve andare in Serie A a prescindere da ostacoli regolamentari che senza Serie A dovranno essere affrontati solo nel 2028. Bari non è una piazza qualunque: è probabilmente la piazza con più tifosi del campionato, sicuramente tra le prime tre”.
La scelta di Fabregas a Como ha fatto già discutere e parlare. La domanda è sulla comunicazione con cui è stato giustificato l’esonero di Longo: come l’ha vista?
“In primis è stato opportuno chiarire che non ci sono stati aspetti extra calcistici sotto: il primo pensiero legittimo era quello ma è stato chiarito che l’esonero di Longo è avvenuto per scelte e non perché avesse fatto nulla di male. In Italia, per quanto riguarda la comunicazione, dobbiamo iniziare ad abituarci a come pensano e comunicano le tante proprietà straniere che abbiamo. La proprietà del Como ha poi giustificato l’esonero, che già di per sé ha lasciato riflessioni alle spalle, con una comunicazione ‘furba’ che definirei un po’, scusate il termine, paracu*a nella dicitura ‘ad interim’. Fabregas non ha il patentino ma in conferenza ha presentato il tuo staff: se sei un allenatore con lo staff non puoi essere ad interim e dunque è stato cercato di aggirare il problema in una certa maniera. Dobbiamo abituarci ad un tipo di comunicare e ragionare diverso”.