ESCLUSIVA PSB – Iori (DAZN): “Al Modena sta mancando Gerli, la Reggiana si è un po’ inceppata. La Samp ha capito che ruolo recitare”
L'intervista ad Alessandro Iori
Alessandro Iori, voce di DAZN e giornalista esperto anche di Serie B, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per parlare del derby tra Modena e Reggiana e di altri temi. Di seguito l’intervista completa.
Modena-Reggiana è un derby molto sentito. La risposta di pubblico è già importante: che gara sarà?
“Questa sfida fa sempre storia a sé: per il Modena può essere considerata la partita dell’anno mentre la Reggiana ha anche il derby col Parma per suddividere l’attenzione ma questo derby è sentitissimo e la prevendita lo ha dimostrato.
Le due squadre non ci arrivano però nel loro momento migliore: il Modena non vince da due partite ma ci può stare contro Samp e Parma. I Canarini, però, stanno iniziando a pagare l’emergenza prolungata: ogni partita gli indisponibili sono 6 o 7 e questo reduce il potenziale della rosa di Bianco e le scelte di quest’ultimo. Sta iniziando a pesare l’assenza di Gerli, uomo imprescindibile per questo Modena perché in rosa non ci sono giocatori simili a lui: la sua assenza si sta facendo sentire per quanto il Modena stia facendo un buon campionato.
La Reggiana si è inceppata proprio nel momento in cui sembrava aver imboccato la giusta strada, nel secondo tempo contro il Lecco. La Reggiana veniva da due vittorie di fila, un’ottima figura di Coppa Italia ma poi il gol del Lecco nel secondo tempo ha portato delusione a cui ha seguito la sconfitta di Cosenza. Durante la sosta sono stati cambiati alcuni preparatori atletici perché venivano imputati a quelli precedenti i tanti infortuni muscolari; la situazione non è ancora migliorata di molto visto che né Kabashi né Cigarini saranno del derby.
La tensione per entrambe c’è soprattutto per la Reggiana perché in coda si sono messe in moto diverse squadre e c’è un po’ di preoccupazione per la classifica”.
La Sampdoria di Pirlo ha trovato risultati ma soprattutto identità ed idee chiare: che campionato potranno fare i blucerchiati?
“Credo che la Samp abbia finalmente capito, con qualche mese di ritardo, in che tipo di campionato è e che tipo di ruolo deve recitare. Quando la Samp retrocesse nel 1999 impiegò poi 4 anni a risalire: i tifosi più datati lo ricorderanno e dunque conoscono le difficoltà di una Serie B da vincere a tutti i costi. La Samp in estate ha flirtato col rischio del fallimento e per questo in questo campionato non serve troppa pressione. Se fosse ripartita dalla D avrebbe impiegato, nella migliore delle ipotesi, 3 anni per risalire in Serie a. Ora c’è un vantaggio ma a questo giro la Samp dovrà consolidare la categoria e poi ripartire lo scorso anno: poi i playoff, come il Cagliari ha dimostrato, ci hanno detto che la A si può raggiungere anche all’ultimo minuto. Alla Samp non dovranno essere messe troppe pressioni. La squadra di inizio stagione era forse un po’ troppo teorica mentre ora è una squadra ben centrata. Credo che il simbolo della rinascita di questa squadra sia Kasami visto che dal suo innesto la squadra ha svoltato anche come atteggiamento. La squadra che ho visto dal vivo è stata una squadra compatta e molto ben definita con un’idea applicata sia col Modena che con lo Spezia. L’infortunio di Borini potrebbe essere un problema ma la Samp ha capito come si gioca in questo campionato”.