Bari-Sudtirol, il doppio ex Scavone: “Ci si aspettava qualche difficoltà dagli Altoatesini, ai Galletti era richiesto qualcosina in più”
Il centrocampista ha parlato della sfida
Manuel Scavone è un ex giocatore sia del Bari, con cui ha ottenuto la promozione in Serie B, che del Sudtirol, club in cui è cresciuto calcisticamente. Sabato queste due squadre si affronteranno al San Nicola e l’attuale centrocampista del Bozner Fc ha parlato di questa sfida nel corso della puntata di Chiacchiere da Bari per Telesveva.
Di seguito le parole di Scavone riportate da PianetaBari.com: “Seguo il Bari perché sono sempre legato a questi colori. Non posso giudicare questioni tecniche e tattiche, però sicuramente momenti particolari li ho vissuti nei miei anni baresi. Non è facile, perché il pubblico è giustamente esigente e segue la squadra con passione. Sono momenti che capitano e ora è giusto che la squadra si compatti e cerchi di tirar fuori qualcosa in più. So che i tifosi vogliono sempre vincere e lottare per obiettivi importanti, ora si vede tutto negativo. Conosco però qualche ragazzo, su tutti Valerio (Di Cesare, ndr) e so quanto ci tiene e quanto riesca in questi momenti a compattare il gruppo. Quello che posso dire è che dentro lo spogliatoio ci sono elementi che ci metteranno il cuore. Ora serve supporto, che è stata sempre l’arma in più di Bari”.
Su Bari: “Ho ricordi splendidi di una città bellissima, di un pubblico caloroso. Il mio addio non è stato quello che avrei voluto e che secondo me forse avrei meritato. Ho però accettato questa scelta, sempre a testa alta, rispettando tutti. E mi fa piacere di aver lasciato un bel ricordo”.
Sulla partita di sabato: “L’anno scorso specialmente il Sudtirol ha fatto un campionato sopra le righe, quest’anno ci si aspettava qualche difficoltà. La società è ancora da pochi anni in B e su alcune cose magari è un po’ più inesperta. È chiaro che dal Bari ci si aspettava qualcosina in più, ma non è facile ripartire da una finale persa. In B non è facile vincere i campionati, perché ci sono tante componenti che entrano in gioco. Forsel’errore più grande è stato pronosticare di voler alzare l’asticella, in quanto bisognava andare più cauti. Alla fine è il campo che parla”.