Bari, Terracenere: “In estate la società si è adagiata, Polito avrebbe dovuto avere più polso. Marino? Non ha le idee chiare”
Ecco le dichiarazioni di Angelo Terracenere, rilasciate dall'ex calciatore ai microfoni di pianetabari.com.
Il Bari non sta vivendo un buon momento di forma: reduce da due ko casalinghi, i biancorossi hanno perso quota in classifica. La partita con il Südtirol, in programma al “San Nicola”, ha le sembianze di un potenziale crocevia per entrambe: sarà anche la prima gara di Federico Valente sulla panchina dei tirolesi. Valente è infatti subentrato al posto di Pierpaolo Bisoli, esonerato dopo la sconfitta casalinga con il Como.
Angelo Terracenere, ex calciatore del Bari, ha commentato ai microfoni di pianetabari.com la difficile stagione biancorossa ed esposto il suo pensiero su alcuni avvenimenti recenti. Di seguito le sue dichiarazioni, rilasciate nel corso dell’intervista:
“La stagione complicata nasce dal fischio finale di quella maledetta Bari-Cagliari. Da lì si doveva programmare una stagione migliore, mantenendo 7-8/11 della squadra, e non si è fatto, volendo solo aspettare le cessioni di Cheddira e Caprile; soldi non più reinvestiti sul mercato. L’anno scorso ci è andata bene perché non eravamo nemmeno una squadra con potenzialità da vittoria del campionato, ma ci si è trovati in quella situazione e bisognava sfruttare il momento“.
“Io dico: dopo 15 giorni o un mese iniziamo a fare la squadra forte. Invece la società e il direttore sportivo si sono adagiati, prendendo tutti questi prestiti, calciatori di cui alcuni non giocano mai, sono relegati in panchina o in tribuna. Io vorrei sapere se Polito aderiva al parere della società oppure se la società gli ha imposto questo approccio. Un direttore che dice quest’anno noi abbiamo una squadra più forte dell’anno scorso… purtroppo i risultati non gli danno per niente ragione. Credo che Polito avrebbe dovuto avere più polso, più carattere, più personalità per farsi dare le risorse per fare una squadra più forte, per poter ambire quantomeno a lottare per vincere il campionato. Nel momento in cui la società gli ha detto di no avrebbe potuto anche dare le dimissioni, invece lui era convinto che questa squadra potesse far bene. Speriamo cambi qualcosa nel mercato di riparazione”.
“Involuzione di alcuni? Semplice: nel momento di difficoltà questi giocatori, che l’anno scorso hanno fatto un bel campionato, dovevano dimostrare di essere all’altezza della situazione. Questo invece mi fa capire che sarà una mancanza di personalità, non è un fattore relativo all’allenatore. Io di Maita io ho sempre parlato bene e ne parlo ancora bene, ma di colpo sono diventati giocatorini? Mi sembra strano. Nei momenti di difficoltà avrebbero dovuto dare di più“.
“Mignani? Finché c’è stato il Bari non giocava bene e ha spesso pareggiato. Bisogna essere sinceri, il 50% della piazza non era contento di Mignani. Queste sono scelte che la società ha fatto, convintissima di migliorare, ma questo non è successo. Non so dire se è stata la scelta giusta o meno, perché Marino appena arrivato ha fatto 4 risultati utili consecutivi con vittorie e pareggi. Ora non riusciamo a vincere nemmeno contro squadrette come Lecco e Feralpisalò”.
“Marino? Non si è ancora capito che modulo di gioco voglia impostare: 4-3-3, 3-5-2 o 3-4-3? Anche lui non ha le idee molto chiare. Mercato estivo? Mi aspettavo molto di più da Diaw; non è male come calciatore, mi è piaciuto sia all’esordio contro il Palermo e in altre uscite, ma si fa male troppo spesso. Idem per Menez, che si è subito rotto; sono cose che succedono, ma questi sono calciatori datati, bisogna andare sui giovani. Sibilli e Nasti non sono male; soprattutto quest’ultimo, mi ricorda Rideout. Si dà da fare e lotta su tutti i palloni ma poi in fase di conclusione vede poco la porta perché fa un lavoro molto sporco che lo porta ad essere meno lucido. Per l’età però è da tenere in considerazione”.