Garbato, ma non troppo – Il Venezia è diventato davvero maturo, anche nella sconfitta
Anche un k.o. inatteso può rafforzare il proprio status
Perdere uno scontro diretto per le zone altissime della classifica con un tempo intero in superiorità numerica fa sempre male, ma il Venezia ha mostrato una compostezza e una consapevolezza nella sconfitta contro la Cremonese che sono benauguranti. Da un lato la squadra allenata da Giovanni Stroppa si è rivelata unita oltre che fortissima e promette con questo successo di candidarsi alla promozione diretta, dall’altro i lagunari però hanno fornito una prova che lascia pensare che si confermeranno come rivelazione fino al termine della stagione.
Privi di Jesse Joronen, Jay Idzes e Joel Pohjanpalo, tre degli elementi più forti della rosa, gli uomini di Paolo Vanoli non hanno mai smesso di convincere con la loro proposta nonostante un minor peso specifico. Il capolavoro dell’allenatore è oggettivo: Tanner Tessmann e Gianluca Busio da oggetti misteriosi a consistenti riferimenti della mediana, la crescita di Antonio Candela e Marin Sverko, l’inattesa continuità di due calciatori storicamente croce e delizia come Nicholas Pierini e Dennis Johnsen (al netto dell’errore sotto porta coi grigiorossi) sono tutti indizi che sommati fanno una prova gigante dell’impatto della guida tecnica sull’organico.
Con un canovaccio e un’identità di gioco marcati eppure flessibili, il Venezia è secondo a un punto dalla vetta. Difendere la posizione è tutt’altro che semplice e la sconfitta contro la Cremonese avrebbe potuto lasciare scorie importanti. Un passionale come Vanoli, però, spesso nella scorsa stagione protagonista di eccessi, si è affermato come abilissimo comunicatore nel post-partita. Complimenti, meritati e sinceri, alla squadra, lucidità nell’ammettere gli errori di inesperienza commessi nel momento teoricamente favorevole, obiettività nel riconoscere come immeritato il k.o. ma comunque meritato per volontà il successo avversario. “Incidente di percorso da cui imparare”, né di più e neanche di meno.
Con questa maturità importante, rara quando la stagione progredisce e i punti cominciano a pesare, i lagunari promettono di essere arrivati per restare. Chiunque voglia ambire alla promozione diretta sa che per scalzare dalla tanto agognata piazza la compagine veneta serviranno continuità, tenuta mentale e tantissima pazienza. Se poi il gruppo tornasse al completo, sottrargli la posizione diverrebbe davvero difficilissimo. Sotto a chi tocca, il Venezia è pronto.