ESCLUSIVA PSB – Basile (DAZN): “Parma e Venezia le favorite per la promozione. Tutti dovrebbero studiare il modello Cittadella”
Il telecronista di Dazn ha parlato della Serie B ai nostri microfoni
La Serie B è un campionato divertente ed imprevedibile, ricco di sorprese, di emozioni e di talenti. Giorgio Basile, giornalista e telecronista di Dazn, è intervenuto ai nostri microfoni per parlare della stagione in corso della cadetteria e delle squadre che partecipano. Di seguito l’intervista completa.
Siamo arrivati a metà stagione e la lotta per la promozione diretta è serratissima. Chi pensi possa arrivare in Serie A senza passare dai playoff?
“Senza passare dai playoff le candidate sono le squadre attualmente nei primi due posti.
Il Parma è la favorita già da inizio stagione, quella che magari è meno sorpresa perché deve essere la candidata per la vittoria finale, per gli investimenti fatti nelle ultime stagioni e per i giocatori che ha in rosa. L’altra è il Venezia, che è la squadra che mi ha impressionato maggiormente per livello di qualità di gioco già dalle prime giornate, quando l’ho commentato. C’è il blocco di Vanoli che va avanti già da quasi 2 anni e ci sono giocatori pronti per vincere un campionato di Serie B. C’è un giocatore come Joel Pohjanpalo che non è da Serie B, ma anche di più. Ma non solo lui, c’è anche Johnsen, hanno il privilegio di far entrare dalla panchina Gytkjaer, c’è Pierini e anche altri giocatori forti. Giocano molto bene e mi ha sorpreso la sconfitta di sabato scorso con il Sudtirol. Tra le squadre che vanno ad inseguire queste due, non ne vedo altre che possano mettere in difficoltà Parma e Venezia per la promozione diretta, a meno di un clamoroso crollo di queste due. Una che potrebbe risalire, a livello di nomi, è la Cremonese. Penso che l’attacco della Cremonese non ce l’abbia forse nessuno in Serie B. Quando stanno bene, Vazquez, Coda e Okereke sono impressionanti, ma anche Ciofani, che lo scorso anno ha fatto 8 gol in Serie B.
Potenzialmente la rivale di Parma e Venezia sarà la Cremonese”.
L’Ascoli è in Serie B da 8 anni, dalla stagione 2015-16, e quest’anno sta riscontrando diverse difficoltà.
Pensi che l’esperienza di Fabrizio Castori possa portare il Picchio alla salvezza?
“Penso di si. Mi fido di un allenatore come Castori che è abituato a delle imprese. L’Ascoli ha vissuto varie volte situazioni simili negli ultimi anni, spesso sono partiti male e sempre nella zona bassa nel girone d’andata. È una società importante che a gennaio può permettersi di andare ad acquistare e portare ad Ascoli giocatori importanti per la categoria. Ci ha abituati negli ultimi anni a grandissime rimonte. Ricordo quella con Dionigi, quella con Sottil e l’anno scorso con Breda. Sicuramente Fabrizio Castori è l’uomo perfetto per salvare l’Ascoli”.
7 gol e 2 assist in 17 partite, quanto è importante Pedro Mendes per l’Ascoli?
“È fondamentale che Pedro Mendes rimanga a gennaio se questo Ascoli vuole salvarsi. È un riferimento offensivo, poi l’Ascoli ha tantissimi infortunati, come Nestorovski, che ha giocato molto poco a causa di problemi fisici. Mendes è un giocatore che già dal suo arrivo si vedeva che aveva qualità importanti.
L’anno scorso Breda lo schierò quasi a sorpresa anche da trequartista in alcune partite. Pedro Mendes è un giocatore che è ormai leader anche carismatico della squadra. È un ragazzo molto serio, è un professionista vero e ama la città. Se arriverà un’offerta importante sarà difficile tenerlo, ma almeno nel mercato di gennaio l’Ascoli è obbligato a tenerlo”.
La Sampdoria è arrivata al cancelletto di partenza con tante ambizioni, ma il campionato di Serie B si è rivelato più complicato del previsto. Ora è decima con 22 punti, a -5 dall’ottavo posto, riuscirà a raggiungere i playoff?
“I playoff penso di si perché Pirlo è finalmente riuscito a dare una bella impronta alla propria squadra e sta vivendo un periodo ottimo, ha vinto 5 partite nelle ultime 6 giornate. Ha vinto anche a Reggio Emilia e a Modena, quindi su campi difficili. Ha battuto anche il Palermo. Il periodo è ottimo e la qualità c’è, è a 5 punti dai playoff. L’avvio magari non se lo aspettavano così difficile, ma non si aspettavano sicuramente un avvio facile con tutto quello che è successo in estate. Era complicato trovare subito un equilibrio con un allenatore nuovo e una rosa anch’essa molto nuova. Poi ci sono tanti giovani. Non era semplice per Pirlo e adesso finalmente si stanno vedendo i frutti del suo lavoro. Poi non era partito benissimo, ma ci sono stati tanti episodi che non lo avevano favorito. Penso che non sarà semplice andare ai playoff, ma la Sampdoria sarà una delle candidate. Sarà una bella lotta come ogni anno in Serie B. Dopo 17 giornate ci sono le solite 10 squadre che possono andare andare ai playoff e la Sampdoria penso possa essere una di queste”.
La vera sorpresa di questa prima parte di campionato è sicuramente il Catanzaro. Dove può arrivare la squadra di Vivarini alla luce dei risultati ottenuti fino ad ora?
“Penso che Vivarini sia un grande allenatore. Vivarini all’Ascoli mi aveva dato un’ottima impressione. C’è una cosa fondamentale: quando le squadre arrivano dalla Serie C mantenendo quasi lo stesso blocco e con degli equilibri e dei sistemi già avviati e in cui lavorano già da anni soffrono meno il salto di categoria. L’hanno sofferto di più Lecco e Feralpisalò anche perché hanno cambiato tanto in estate e l’hanno scorso sono salite senza vincere nettamente il proprio girone. Il Catanzaro aveva “stradominato” il girone C ed è arrivato anche con un entusiasmo diverso e soprattutto con tanta convinzione, che è questo che fa la differenza. È un esempio che stiamo vedendo spesso negli ultimi anni: anche la Ternana di Lucarelli arrivò dopo aver stravinto il girone della Serie C e in B fece benissimo inizialmente. I giallorossi sono arrivati dalla Serie C senza cambiare tanto e con un pacchetto di giocatori importante, per esempio Iemmello, e con un allenatore molto bravo. Dunque mi aspettavo il Catanzaro come sorpresa. Magari non pensavo facesse così tanto, ma mi aspettavo fin da subito una grande stagione”.
Cosa può fare Roberto Breda alla Ternana? Dove possono arrivare le Fere?
“L’anno scorso Breda è arrivato ad Ascoli e ha fatto subito benissimo. Lui ha queste partenze incredibili, Breda ha la capacità immediata di trascinare la squadra dalla sua parte e di dare subito la sua idea di gioco. Quando un allenatore arriva, di solito ha bisogno di qualche settimana per lavorare con la squadra, lui invece riesce fin da subito a farsi capire dalla sua squadra. E anche a Terni è stato così. Ha vinto due scontri diretti, con Feralpisalò e Lecco, e su un campo difficile come quello di Cosenza, anche se i Lupi non stanno vivendo il miglior momento della stagione. A me piace tanto Breda, ma è veramente complicato fare un pronostico perché la B è un campionato imprevedibile. La Ternana è un’altra di quelle squadre che lotterà fino alla fine perché ha i mezzi. Ha anche tanti giovani interessanti, riesce a combinare l’esperienza alla gioventù. C’è Raimondo, che è uno dei migliori attaccanti di questo inizio di Serie B, c’è anche Distefano. Poi c’è Casasola, che è un terzino/esterno atipico, siccome segna tanto( lo scorso anno 9 gol fatti). La Ternana può contare anche su giocatori come Falletti, che quando sta bene fa la differenza, e soprattutto Salim Diakitè, che difficilmente l’anno prossimo rivedremo in Serie B. È un difensore fantastico con uno strapotere fisico. Sta crescendo anche dal punto di vista mentale”.
Il Cittadella ha rivoluzionato la propria rosa in estate, ma come ogni anno i granata riescono a stupire tutti. Quale è l’ingrediente per fare sempre così bene?
“Dovrebbero studiare tutti il modello Cittadella. È qualcosa di clamoroso quello che succede ogni volta a Cittadella. Un segreto è sicuramente la continuità perché cambiano poche volte l’allenatore. Anche l’anno scorso, quando le cose stavano andando male, con un periodo di crisi prolungata, la società non ha mai cambiato e ha dato fiducia a Gorini e ha avuto ragione perché poi i risultati si stanno vedendo anche in questa stagione. Il modello Cittadella funziona e sicuramente un grande fattore è quello ambientale. I giocatori possono giocare più tranquilli e gli viene perdonato qualche errore in più. Ci sono altre piazze dove invece anche pochi errori li paghi a caro prezzo. Poi ci sono Edoardo Gorini, che è un allenatore bravo e preparato, e Roberto Goretti, un Direttore Sportivo che ogni anno va a pescare giocatori in Serie C senza puntare su quelli che hanno impressionato di più e fa comunque scelte giuste. Un esempio è Enrico Baldini, che nella stagione 20/21 giocava al Fano, ma non si era messo particolarmente in evidenza. È passato in granata a gennaio, ha fatto una seconda parte di stagione clamorosa e ha fatto tripletta in semifinale playoff con il Monza. A Cittadella c’è un’aria magica che permette a giocatori, che in altre piazze non stanno rendendo, di crescere con più tranquillità e maggior libertà e di diventare subito giocatori da Serie B“.
Nella prima parte di stagione ben 9 squadre hanno preferito cambiare il proprio allenatore. Quale scelta ti ha sorpreso di più? Pensi siano state tutte corrette o qualche cambio è arrivato in anticipo?
“Como mi ha sorpreso tanto perché Moreno Longo stava facendo bene in questo campionato, era in zona playoff. A Como hanno pretese molto alte, anche per tutti i soldi che stanno investendo, e l’obiettivo della società è andare in Serie A. La situazione poi è anche particolare perchè Fabregas fa parte anche del direttivo della società ed è una valutazione anche più più complicata quella su Moreno Longo. I risultati per adesso sono comunque dalla parte di Fabregas. Il cambio che mi ha sorpreso di più in negativo è stato l’esonero di Pierpaolo Bisoli. Ovunque è andato negli ultimi anni ha fatto bene e anche a Bolzano ha fatto un buon lavoro. L’obiettivo del Sudtirol nella scorsa stagione era la salvezza tranquilla e lui è arrivato subito ad inizio campionato a prendere in mano una squadra che era una delle candidate per la retrocessione. Invece Bisoli ha portato questa squadra fino alla semifinale playoff. Vivere un’altra stagione come quella dello scorso anno sarebbe stato forse impossibile. Privarsi un allenatore come Bisoli mi è sembrato una scelta folle“.
La Serie B è un campionato imprevedibile e ricco di sorprese. Quali emozioni ti trasmette?
“Io mi diverto tantissimo e commentare le partite di Serie B è un privilegio e un divertimento assoluto. Cerco di trasmettere la mia passione per il calcio e grazie alla Serie B si vede maggiormente questo perché è facile tirarla fuori. Ci sono piazze bellissime. Se parliamo di gioco non si parla del campionato esteticamente più bello di tutti, ma l’estetica non è l’unica cosa che conta. Il fatto di essere imprevedibile e che in ogni giornata ci sono tantissime sorprese è davvero molto divertente. La cosa principale in Serie B è il divertimento.”