Cittadella, Cassano: “Qui tutti danno il massimo, nessuno si pone limiti”
Le parole del fantasista dei granata
Il fantasista del Cittadella Claudio Cassano ha parlato in esclusiva ai microfoni di Tuttobari circa il suo esordio in Serie B e le sue sensazioni sulla prima parte di stagione con la maglia granata sulla pelle. Di seguito le sue parole:
“Onestamente non mi aspettavo un inizio così perchè sapevo che sarebbe stato un campionato difficile ed impegnativo. Sapevo che avrei cambiato anche il modo di giocare rispetto alla Primavera per un discorso di intensità. Con il lavoro e giocando le partite ufficiali mi sono ritagliato un piccolo posto in squadra, anche grazie ai compagni e all’allenatore che mi hanno aiutato nell’inserimento. Qual è il segreto del Cittadella? Il gruppo. Siamo tutti uniti per un unico obiettivo. Questo ci aiuta nelle difficoltà. Ti faccio un piccolo esempio: il pressing. Quando pressiamo sappiamo che lo faranno tutti e nessuno si tirerà indietro. Tutto viene più facile quando ognuno da il massimo. Grazie anche alla tifoseria che ci lascia tranquilli nel bene e nel male. Per noi è molto importante”.
Su Gorini: “Devo molto a mister Gorini. Non mi aspettavo di avere tanto minutaggio. Sapevo che avrei dovuto conquistarmi il posto e mi sono messo a lavoro con entusiasmo. Il mister è uno che offre opportunità e non ha paura di lanciare i giovani. Poi ovviamente ci ho messo del mio a ritagliarmi lo spazio con gol e buone prestazioni”.
Sul suo passato: “Mi sentivo dire spesso “sei bravo tecnicamente ma carente fisicamente”, almeno per come vedono loro il calcio. Nonostante tutto non mi sono buttato giù, grazie anche a persone importanti che mi sono state vicino e ho continuato ad allenarmi. Poi il grande campionato con il Bisceglie under15 (dove siamo arrivati in finale) mi ha spalancato le porte di Trigoria”.
Sulla prima convocazione con la maglia della Roma: “Mi avevano chiamato per la rifinitura di una partita con il Betis di Europa League. Solitamente quando prendi parte a quella sessione al 90% sei convocato per la partita. Ero felice, ma attendevo l’ufficialità che poi è arrivata. Un aneddoto del primo allenamento Juan Jesus scherzò per via del mio cognome e scoppiammo tutti a ridere”.
Sulla prima gara da titolare: “Seppi il giorno prima che avrei giocato dal primo minuto contro il Bari. Per me era una grande emozione partire titolare tra i professionisti proprio a Bari, essendo cresciuto a pochi chilometri. Ho sempre avuto un gran senso di appartenenza e di affetto nei confronti di Bari e della sua tifoseria. Quando sono entrato in campo ed ho visto la curva piena mi sono molto emozionato. Curva che tra l’altro non ha mai smesso di incitare la squadra per tutti i novanta minuti, davvero impressionante. Eppure al Bari ci sono stato molto vicino nel 2018 prima del fallimento, poi non si fece più nulla ed optai per Bisceglie, a cui devo tanto. Ho seguito attentamente anche la passata stagione tifando per il Bari. Lo avrei voluto in serie A, perchè una piazza così merita palcoscenici importanti”
Sugli obiettivi da raggiungere con il Cittadella: “In primis raggiungere la salvezza con il Cittadella il prima possibile. Ad obiettivo raggiunto vedremo di dare una gioia in più ai nostri tifosi partita dopo partita. Non ci diamo limiti. Per quanto mi riguarda voglio arrivare il più lontano possibile con il Cittadella quest’anno”.