Venezia, parla Tessmann: “Serie B campionato equilibrato. Arrivare in Laguna? Scelta che rifarei”
Le dichiarazioni del centrocampista americano
Dopo la prima stagione in Serie A al di sotto di quelle che erano le aspettative iniziali, e la prima metà di Serie B sotto la guida di Javorcic poco entusiasmante, Tanner Tessmann si è preso le chiavi del centrocampo del Venezia di Paolo Vanoli, diventando uno dei migliori interpreti del proprio ruolo nel campionato cadetto.
Il centrocampista americano ha parlato ai microfoni di Cronache di Spogliatoio in merito alla sua esperienza con la maglia dei lagunari e alle differenze tra la massima serie e la cadetteria:
“Sono sempre stato molto chiaro anche con la dirigenza a Dallas. Ho sempre detto loro che il mio obiettivo, il mio sogno, era quello di giocare in Europa. Il Venezia mi ha contattato, dopo la promozione in Serie A, e non ho avuto dubbi. Rifarei la stessa scelta al 100%“.
“In Europa, e soprattutto in Italia, si gioca un calcio diverso da quello americano. La preparazione tattica e tecnica è elevatissima, in più è un gioco molto più aggressivo rispetto a quello a cui ero abituato. Queste stagioni però mi hanno aiutato moltissimo, ora sono molto consapevole dei miei mezzi e delle mie qualità“.
“Tra Serie A e B, secondo me, la principale differenza è legata alla qualità dei giocatori. In Serie A anche se pensi di essere in controllo della partita, ci sarà sempre qualcuno che con una giocata fantastica, ribalterà la situazione. Mi ha impressionato Pedro. Incredibile, fa tutto a velocità elevatissime, non ho mai visto uno con la sua qualità.In B invece il campionato è molto più equilibrato, tutti possono battere tutti, e ogni volta è una battaglia“.
“Non c’è nessun altro posto, nel mondo, come Venezia. È una città meravigliosa, ricca di storia e di bellezza. Sono fortunato a vivere qui e anche la mia famiglia ama questa città“.
Sulla crescita del movimento calcistico statunitense in Europa: “Sono molto orgoglioso di questa cosa. Abbiamo una grande squadra, formata da ottimi giocatori che non hanno bisogno di presentazioni. Questo dev’essere solo un punto di partenza, anche per me stesso. C’è tanto lavoro da fare con il Venezia e con gli Stati Uniti“.