Garbato, ma non troppo – Quello del Südtirol sembra il suicidio perfetto
Da matricola terribile a progetto confusionario il passo è breve
Sembra lontanissima nel tempo la finale playoff che il Südtirol ha sfiorato soltanto 7 mesi fa. La squadra ora allenata da Federico Valente è a 2 punti di margine dai playout e vive un trend piuttosto negativo, certificato dalla sconfitta incolore maturata contro il Cosenza. La società altoatesina ha deciso di esonerare Pierpaolo Bisoli, autore del conclamato miracolo sportivo della scorsa stagione. Arrivato dopo un avvio disastroso all’esordio in Serie B condusse col suo tipico piglio la squadra fino agli spareggi promozione.
Quest’anno la società ha allestito una squadra fatta di tante scommesse, giovani e dalle serie minori. Un calciomercato che ha ricordato sotto molti aspetti il famigerato progetto Cittadella. Sotto la guida del mister, nonostante un ultimo periodo difficile, la classifica continuava a sorridere. Il cambio in panchina è infatti giunto quando l’ottavo posto distava appena due lunghezze. Successivamente alla scelta compiuta i risultati negativi sono stati confermati e l’approccio dei calciatori alle gare è invece radicalmente mutato in chiave passiva.
Nonostante feedback non entusiasmanti, la dirigenza ha deciso di confermare l’ex guida della Primavera e non lo ha neppure supportato con una campagna acquisti di gennaio idonea a una rosa che per valori tecnico-tattici rischia di restare invischiata fino alla fine nei bassifondi. Tutta la brillantezza della scorsa stagione pare essere sfumata e il suicidio perfetto è dietro l’angolo. Serve una svolta e chissà se non sia ancora una possibilità il dietrofront. Su Bisoli c’è la pressione di una diretta concorrente come il Lecco, a proposito di suicidio perfetto…