ESCLUSIVA PSB – Carboni: “Il Pisa deve trovare continuità. Bari? Esonero di Mignani prematuro”
L’ex allenatore di Pisa e Bari in esclusiva
Pisa e Bari, due squadre che sotto certi punti di vista si somigliano. Non tanto dal punto di vista calcistico, quanto più sotto quello delle aspettative non rispettate: i pugliesi, dopo la finale play off dell’anno scorso, sembravano poter essere la nuova corazzata della Serie B, mentre i toscani con l’arrivo di Aquilani in panchina sembravano aver aperto un ciclo per il quale ci sarebbe voluto molto, ma che comunque si pensava avrebbe portato la squadra in zona play off. Fin ora non è stato così, e a commentare il percorso fin ora dei due club c’è un doppio ex, Guido Carboni, che ha allenato entrambe le squadre.
Ecco le sue parole in esclusiva ai nostri microfoni:
Iniziamo parlando del Pisa: un inizio altalenante per Aquilani con tanti risultati non convincenti (ad esempio nell’ultimo turno contro uno Spezia in crisi). Come vede il proseguo della stagione nerazzurra?
“Il Pisa quest’anno aveva alzato un po’ l’asticella, c’erano aspettative anche perché la società ha operato sul mercato in maniera abbastanza importante. Probabilmente il fatto che in questo momento non stia trovando continuità e lo aggiungi ad una classifica ibrida, li rende né carne né pesce. Bisogna trovare nuovamente risultati e continuità, un filotto di vittorie che gli permetterebbero di poter aspirare a fare un campionato importante per avvicinarsi alla vetta per giocarsi al meglio i play off. Ma in questo momento qui li vedo un po’ in difficoltà”.
Nella sessione di mercato è arrivato una giovane punta promettente come Bonfanti: pensa che possa fare bene in questa seconda metà di stagione?
“Il giocatore in categoria ha grandi mezzi e può dare una grossa mano, non è mai semplice però subentrare a stagione in corso. Se si entra in una squadra già collaudata e con entusiasmo che le cose vanno bene hai meno responsabilità, invece entrare in un posto dove da te si aspettano molto può causare delle difficoltà, ma è sicuramente un giocatore che darà un contributo importante”.
Altra piazza che lei conosce molto bene è Bari, che sta vivendo una stagione complicata, con i nuovi arrivati che non hanno reso come nelle aspettative. Come giudica la prima metà di stagione e cosa si aspetta dalla seconda parte?
“Su Bari c’è da dire che ha cambiato tanto, perdendo dei giocatori importanti e quest’anno il problema più grande è quello di non fare tanti gol. È una squadra che segna troppo poco per poter pensare di fare un campionato di alta classifica, pur non subendo tanto. Sono troppi pochi i gol per poter essere nelle prime posizioni. Forse col senno del poi, nonostante Marino sia un grande allenatore, mi sembra sia stato troppo prematuro l’esonero di Mignani, che magari poteva correggere meglio in corsa conoscendo di più la squadra e l’ambiente. Anche il Bari è in una posizione di classifica che è poco fuori dalla soglia play out ma che allo stesso tempo può dire la sua se riesce a infilare una serie di partite. La squadra è forte, c’è da capire come mai non sta girando ancora a pieno”.
Dalla finestra invernale sono arrivati colpi interessanti, sopratutto nel reparto offensivo con Puscas e Kallon: come giudica il mercato dei pugliesi?
“Io credo che il fatto che quest’anno si ha avuto un bottino magro in termini di gol abbia portato la società con Polito a prendere due giocatori forti per la categoria per dare un po’ più di peso a questa squadra. Troppi pochi gol, ma entrambi se esprimeranno le loro potenzialità saranno importanti, Puscas ha determinate caratteristiche e Kallon ne ha altre. Con queste mosse di mercato si è fatto capire che la società ha fatto di tutto per correggere quei difetti che ci sono stati fino ad adesso”.
Per chiudere, in un campionato come sempre equilibratissimo, quali sono i suoi pronostici per le prossime promozioni in Serie A?
“Il campionato di Serie B è affascinante perché anche quest’anno in classifica nel giro di cinque-sei punti c’è mezza Serie B. Il Parma sicuramente quest’anno ha una rosa importantissima per la categoria, un mix tra giovani e meno giovani e che esprime un calcio globale: hanno fatto tanti gol e hanno segnato un po’ tutti, e questo fa capire la bontà del lavoro di Pecchia. Dietro ci sono Venezia, Cremonese, Como e anche il Palermo che nonostante sia un po’ indietro ha una rosa importante. Il Como è forse la società più potente in B: hanno rivoluzionato, stanno comprando e credo che nei prossimi anni si sentirà parlare molto bene di questo club. Parma e Cremonese però mi sembrano aver trovato quella continuità che gli permetterà di poter staccare il biglietto direttamente. Ci sono tante squadre però che possono ancora entrare in questa griglia di squadre importanti. Rimane il Cittadella del mio amico Marchetti che tutti gli anni con un budget risicato riesce a fare cose importanti”.