Catanzaro, Antonini: “Tra Brasile e Italia sono un bel mix. La squadra? Mi ha accolto subito, giochiamo un calcio propositivo”
Le dichiarazioni di Matias Antonini, nuovo arrivo in casa Catanzaro, rilasciate alle colonne della Gazzetta del Sud.
Matias Antonini, calciatore brasiliano classe ’98, è invervenuto ai microfoni della Gazzetta del Sud per commentare le sue prime due apparizioni in giallorosso.
“Dal primo giorno ho cercato di entrare nei meccanismi, ascoltare il mister, fare ciò che chiede. I ragazzi mi hanno dato una mano, accogliendomi subito come uno di loro, poi in gara ho provato a eseguire quello che avevamo preparato in settimana, a stare sul pezzo. Brighenti e tutti gli altri mi hanno aiutato perché era la mia prima gara in B da titolare. Pensavo di avere difficoltà soprattutto nei primi minuti, però sono rimasto calmo, sapevo cosa fare. La differenza con la C? I ritmi, la tecnica, i calciatori sono più bravi, sbagliano meno e vanno più forte. Ma con il lavoro di ogni giorno, piano piano, si può colmare il divario, dopotutto non sono il primo a compiere il salto dalla C alla B. Penso di essere sulla strada giusta e sono contentissimo del mio percorso, se sono arrivato in B alla mia età demeriti e meriti sono miei”.
“Quando ho giocato qui da avversario squadra e tifoseria sono state impressionanti, il modo di giocare mi ha stupito. Ho sempre detto che se avessi avuto la possibilità di salire di categoria l’avrei fatto. Quando la trattativa si era bloccata mi hanno chiesto la mia opinione e io l’ho data tranquillamente. Poi in queste due settimane ho capito perché era difficile giocare contro il Catanzaro. Serve molta attenzione, ma è un calcio molto propositivo, molto bello da vedere ed è bello anche per noi difensori farne parte, pur nella consapevolezza che non dobbiamo prendere gol“.
“Ogni calciatore ha l’ambizione di giocare sempre, ogni partita, ogni minuto. Però qui ci sono presenze importanti e gerarchie, io faccio il mio e mi metto a disposizione. Dal Brasile mi porto dietro il modo di affrontare le cose con serenità, sapendo che c’è sempre la soluzione. L’Italia invece mi ha dato tanto su come lavorare sul campo. Sono un bel mix, insomma“.