Il pensiero del Direttore – Massimo Coda, l’attaccante più forte della B: ogni anno sempre la stessa storia
Editoriale su Coda
Appuntamento ormai fisso, canonico, puntuale. Tradizione del sottoscritto che onora ed esalta l’attaccante più forte degli ultimi anni della Serie B: Massimo Coda.
Il bomber di Cava de’ Tirreni sta continuando a scrivere pagine stupende di Serie B ma, ogni anno, le critiche nei suoi confronti non mancano mai. Se Massimo Coda non segna per più di due partite allora è in crisi, tendente al finito, quasi bollito. Le discussioni e le critiche nel calcio ci saranno sempre, amen, ma dovrebbero esserci alcune cose dinanzi a cui la soggettività dovrebbe far spazio alla maestosa oggettività.
Massimo Coda è una macchina da gol che alterna reti efficaci a reti decisive con in mezzo realizzazioni fantastiche. Quella messo a segno contro la Reggiana lo è: il manuale del centravanti che sente la porta e non necessita del contatto visivo. La grandezza di Massimo Coda sta nel fatto di essere un bomber spietato in area di rigore e, allo stesso tempo, un finissimo interprete nel legare il gioco.
Dopo Benevento, Lecce e Genoa, Coda sta trascinando la Cremonese tornando in una forma smagliante che probabilmente lo scorso anno al Genoa non c’è mai stata (ma la doppia cifra è arrivata comunque). Coda ha cambiato da solo le sorti della Serie B dell’ultimo lustro e più: come discusso negli anni precedenti essere un “bomber da Serie B” non è un demerito, anzi. In un’era in cui giovani e ‘vecchi’ preferiscono il contratto e la presenza da spettatore nelle squadre di Serie A (date un’occhiata alle rose della massima serie e capirete) piuttosto che l’essere protagonista in una categoria più bassa, Massimo Coda, anche a questo giro, sta dando la sua solita lezione.