Lecco, Aglietti: “Di tempo non ce n’è più, dobbiamo fare qualcosa di diverso”
Le parole di Aglietti in vista del Palermo
Aglietti, tecnico del Lecco, ha parlato alla vigilia della gara contro il Palermo. Ecco le sue parole, riportate da leccochannelnews.it:
Mister, che tipo di Lecco potete garantire?
«Anche io mi aspetto una squadra grintosa. Non posso promettere né garantire, non è uno sport individuale e a me non piace vendere fumo: il tempo delle parole è finito, contano i fatti perché di tempo non ce n’è più; se non invertiamo la tendenza ora, difficile cambiare il destino attuale. Dobbiamo fare qualcosa di diverso».
Settimana particolarissima per tutti:
«Contesto non facile, ma rimanendo nell’educazione di questa tifoseria. Quando il dissenso si manifesta in questo modo, penso che vada rispettato perchè si fanno sentire in maniera civile; non sono venuti qui a spaccare, il problema della nostra tifoseri non c’è. Dobbiamo ricompattarci per rendere i tifosi fieri di noi. Se sono qui è perché non ho ricevuto alcun tipo di comunicazione, ho lavorato nel migliore dei modi: non ho subito pressione o tensione, il mestiere dell’allenatore è molto ballerino e bisogna saper gestire gli sbalzi d’umore».
Come ha vissuto la situazione lo spogliatoio?
«Sappiamo che a Lecco possono succedere delle cose inimmaginabili e questo non aiuta visto il momento della classifica. Se fossimo più tranquilli, magari non succederebbero queste cose: calciatori e allenatori devono fare il loro lavoro al massimo, rispettando i voleri del presidente».
Non segnate con un vostro elemento da Bari:
«Questa settimana abbiamo incentrato il lavoro sulle situazioni nell’area di rigore avversaria e mi auguro che domani potremo essere più efficaci: il dato fa capire le nostre difficoltà, se non porti pericoli difficilmente vinci le partite».
Si affrontano due squadre tremebonde:
«La partita potrebbe essere un bivio per entrambe le squadre, darebbero l’addio forse definitivo alla promozione diretta e non saranno serenissimi; noi dobbiamo vincere per accorciare la classifica».
Cosa vi ha tolto l’addio di Fracchiolla?
«Non è di mia competenza parlare di queste cose, avevoe e ho un attimo rapporto con lui».
Hanno detto che con te si retrocede di sicuro:
«Sono dieci anni che quella persona mi rompe i coglioni: non penso di essere l’unico allenatore scarso d’Italia, se si va oltre bisogna capire perché lo si fa. Non mi tocca assolutamente, ho sempre camminato a testa alta rispetto alla persona in questione».
Per domani…
«Ci sarà qualcosa di diverso, sotto tutti i punti di vista. Abbiamo lavorato su svariati moduli, in base a quello sceglierò la formazione. Cercherò di dare spazio a qualche giocatore più fresco mentalmente».
Novakovich e Inglese possono giocare insieme?
«Si, Novakovich è bravo a legare il gioco e Inglese è abituato ad attaccare la profondità negli ultimi 20-25 metri. Punizioni? Bisogna far si che l’arbitro le fischi, forse loro hanno poca tutela nei confronti di Andrija».
Sugli indisponibili:
«Ieri si è fermato Celjak e oggi Sersanti ha avuto un problemino: devo parlare con la dottoressa per capire se è disponibile o meno».