Foschi sul Palermo: “Corini umanamente vive un piccolo dramma. Mignani buona scelta, può dire la sua ai playoff”
L'ex dirigente rosanero esprime la propria opinione sul cambio in panchina
Rino Foschi, ex dirigente del Palermo, è intervenuto ai microfoni di Mediagol.it commentando la scelta dei rosanero di esonerare Corini e di puntare sull’ex Bari Mignani. Di seguito le dichiarazioni:
L’ESONERO – “Chiaramente, questo è un esonero che mi amareggia particolarmente. Sia perché sapete quanto ami Palermo ed il Palermo, sia per l’affetto e la stima profonda che mi legano ad Eugenio Corini, uomo, calciatore e allenatore. Allo stesso tempo, capisco perfettamente la scelta della proprietà. Purtroppo i risultati e le prestazioni delle ultime settimane hanno indotto la società a prendere una scelta, dolorosa ma inevitabile. Le quattro sconfitte nelle ultime cinque gare, i tantissimi gol subiti… Era evidente che qualcosa non andava e la squadra non stava più rendendo secondo le aspettative ed il proprio valore. Difficile spiegare cosa possa essere successo, nel calcio non sempre le squadre allestite e di livello riescono ad ottenere sul campo risultati pari alle aspettative ed agli investimenti. Per me, come organico, il Palermo è certamente da primi posti, una rosa all’altezza di ottenere un ottimo piazzamento in zona playoff e giocarsi al meglio le chance promozione. Stava andando tutto per il verso giusto fino a Cremona, poi è bastato perdere e sbagliare due partite per smarrirsi e non ritrovare più il filo. La piazza di Palermo è meravigliosa, unica per passione ed attaccamento, io lo so bene, perché da dirigente credo di aver fatto qualcosa di importante e molto significativo. Palermo è giustamente ambiziosa, merita e pretende giustamente la Serie A e l’andamento delle ultime giornate creava chiaramente malcontento. Adesso sono amareggiato per Corini, ma faccio un grosso in bocca al lupo a Mignani e sono certo possa fare bene. La squadra è forte e sono sicuro che può dire la sua ai playoff. Per Eugenio non è solo una sconfitta professionale o una delusione sul lavoro, so quanto ama Palermo e la sua gente, so quanto aveva a cuore questo sogno, ed immagino come si possa sentire adesso. Per lui umanamente è un piccolo dramma, lui è di Brescia ma anche Palermo è diventata la sua città. Ho provato anche io quello che sta provando lui adesso, per chi ama così tanto quella città e quei colori vi posso assicurare che è davvero terribile non poterli rappresentare più. Se penso anche quanto ho pagato nel finale della mia esperienza, facendo anche il presidente e dovendo inghiottire il boccone amaro di non poter disputare i playoff conquistati sul campo, ci sto ancora male. Ma non perdo una partita del mio Palermo e sto ancora incollato alla tv per tifare Palermo, lo farò anche in questo finale di stagione perché per me Palermo ed i palermitani sono indimenticabili. Eugenio non voglio sentirlo adesso, so quanto sta soffrendo, parleremo tra qualche giorno magari“.
MIGNANI – “Mi dispiace terribilmente per Eugenio, la scelta di Mignani per il finale di stagione la ritengo buona. L’ho seguito nella sua carriera da tecnico, credo che abbia dimostrato con numeri e risultati di essere un allenatore di valore. Col Bari ha condotto un campionato al vertice, sfiorando la Serie A ma anche prima aveva sempre fatto bene in relazione ad organici a disposizione ed obiettivi prefissati”.
I RIFIUTI DI GATTUSO E GROSSO – “So perfettamente cosa pensano entrambi, amano Palermo e sono affascinati dalla piazza e dal progetto del City Group. Palermo la conoscono bene, sanno cosa può dare. Purtroppo entrambi vengono da esperienze traumatiche ed un po’ particolari, non se la sono sentita di subentrare in corsa in un momento così difficile e delicato, prendendo le redini di una squadra non pensata e costruita da loro. Grosso ama molto Palermo, idem Rino, ma sarebbero felici di provarci con un progetto ex novo da inizio stagione partire da zero. Nel caso di Fabio non era certo un problema di soldi o durata del contratto, Eugenio è anche un suo amico oltre che ex compagno, anche il fattore umano ha inciso molto, non se l’è sentita di prendere il suo posto. Lo ritengo un grande allenatore, magari a giugno se ne riparla”.