Bari, Sibilli: “A livello personale sta andando bene. Questa piazza e questa città mi stanno dando tanto”
Il bilancio di Sibilli sulla sua esperienza con il Bari
Lotta contro il tempo per prendersi una soffertissima salvezza. Il Bari sta attraversando una stagione complicatissima, ma ha ancora 4 partite a disposizione per provare ad abbandonare la zona rossa di classifica. Nella confusione generale del mondo biancorosso però, una nota positiva si riesce comunque a trovare, ed è Giuseppe Sibilli, autore di una grande stagione con la maglia dei Galletti.
Ecco le parole di Sibilli sulla sua avventura in Puglia riportate da pianetabari.com:
“A livello personale sta andando bene, sono molto contento di quello che sto facendo. È il primo anno che mi esprimo su questi livelli, per cui non posso che essere felice. Ci sono stati tanti problemi quest’anno a livello di risultati con la squadra. Questa piazza e città mi stanno dando tanto. Io non sono mai stato un personaggio famoso, fino a 23 anni avevo una carriera di basso livello. Adesso sono a Bari e so che è difficile giocare in una piazza così, devi gestire tutto con intelligenza. Penso ai social con qualche commento in più dei tifosi, oppure le persone che mi beccano per strada. Io sono genuino, lo sono da sempre e lo porto avanti con fierezza. Ho fatto un percorso difficile per essere qui, che parte dall’Eccellenza. Ci sono stati molti sacrifici, come infortuni, di cui ne vado fiero che mi hanno rallentato, ma sono contento di essere arrivato a Bari anche se da più grande. Sapevo di avere delle qualità, sebbene non avessi fatto mai un settore giovanile. Mi mancava un po’ di fisicità che ho acquisito col tempo. I tanti infortuni mi hanno ulteriormente formato. Il pensiero dopo il gol? Dipende dal momento. Quello dopo Lecco di testa o la Feralpi era rivolto alla squadra, perché so che stiamo soffrendo molto quest’anno. A volte alla mia compagna o a mia madre, altre al mio migliore amico. Il gol contro l’Ascoli è stato il più bello, c’è tutto il mio bagaglio in quella azione: corsa, dribbling e forza nel tiro. È sicuramente il gol più bello della mia carriera. Sogno? Giocare in Serie A, fin da quando sono piccolo. Lo devo a mio nonno. Ci sono andato vicino diverse volte, ma se non è mai successo vuol dire che doveva andare così. Se sono arrivato a Bari è perché penso che questa sia una piazza da A. Avevo altre richieste da piazze abbastanza grandi con una bella storia, ma a Bari non si avvicinava nessuna delle due. Spero di restare a Bari per tanti anni“.