Lops: “Sono del Bari, l’anno prossimo mi giocherò le mie carte. Mi ispiro a Bellingham”
Parla il centrocampista
Francesco Lops, centrocampista attualmente in forza alla Cavese ma di proprietà del Bari, ha parlato ai microfoni di pianetabari.com: “Volevo fortemente fare questa esperienza tra i grandi, fortunatamente ho potuto anticipare di qualche mese questa scelta. All’inizio è stata dura, ho lasciato per la prima volta amici e famiglia. Anche a livello scolastico ho avuto qualche difficoltà, dovendo cambiare scuola. Però ho trovato dei compagni eccezionali, che mi hanno accolto benissimo. Mi sono integrato alla grande, segnando anche il gol vittoria contro il Gladiator. Un’emozione incredibile, davanti a oltre 4.000 tifosi sugli spalti. Sono felicissimo di questa scelta.
Dove penso di esprimermi al meglio? Da mezzala. Mi piace stare vicino alla porta, per poter segnare. Io mi adatto, anche da play o da trequartista. Giorno dopo giorno sto migliorando. Facendo questo salto ho trovato più cattiveria in campo, meno tempo per pensare. In Primavera avevi più tempo, qui ti pressano subito. C’è più fisicità.
Io sono del Bari. Il 30 giugno tornerò a casa e l’anno prossimo mi giocherò assolutamente le mie carte, fin dal ritiro se verrò convocato. Poi vedremo quel che sarà. In ogni caso a Cava sono stato molto bene, è una piazza importante con tifosi caldissimi. Chissà che non ritorni l’anno prossimo in Serie C
Cosa ho imparato dal ritiro estivo col Bari? Dopo il ritiro mi sono sempre allenato con la prima squadra. Ero considerato, poi pian piano sono tornato in Primavera. Ho anche esordito col Parma, poi chiaramente speravo di rimanere con loro.
Che emozione è stata l’esordio col Parma? Fu la prima convocazione dopo il ritiro. Feci bene quelle settimane, penso è stato un premio che mi ha dato Mignani. L’esordio è stato incredibile, poi al San Nicola. Io ho sempre seguito il Bari, sono tifoso ed è stato bellissimo, davanti ai miei genitori e 17.000 spettatori. Per ora è stata la cosa più bella della mia vita.
Come vedo il Bari in questo momento? È una situazione particolare. Ci vuole quella scintilla che faccia ritornare entusiasmo nella squadra. Di mister Giampaolo, avendolo avuto due anni, posso dire soltanto che è un bravo allenatore oltre a essere una grande persona.
Noi ci allenavamo bene, con una squadra forte. Col Palermo pareggiammo, vincemmo a Cremona. Stavamo bene mentalmente, anche col Cittadella stavamo vincendo fino al novantesimo. Poi non so cosa sia successo, sicuramente anche un po’ di sfortuna. Mignani credeva in me, mi consigliava e sgridava. È stato un grande allenatore che mi ha insegnato tanto. Poi la società ha deciso di esonerarlo.
A chi mi ispiro? A Bellingham. Penso che lui ha il mio stesso ruolo, trequartista/mezzala. Un giocatore che vede la porta e segna“.