Palermo, Mignani: “Bisogna lavorare sulla testa e avere fame. Lo Spezia ha ritmo e fisicità, sarà difficile”
Le parole del tecnico rosanero
L’allenatore del Palermo, Michele Mignani, ha parlato in conferenza stampa della partita con lo Spezia di mercoledì 1 maggio. Allo stadio Alberto Picco, i bianconeri cercano punti per la salvezza, mentre i rosanero vogliono chiudere al meglio la stagione regolare. Di seguito le sue parole riportate da forzapalermo.it:
IL CAMBIO DI MODULO – “Io credo che il modulo possa mettere i giocatori nelle loro zone di comfort per dare un aiuto. Da quando sono arrivato ho cercato di capire quali fossero le condizioni migliori, ho pensato che metterci così potesse avvantaggiarci. Continuo a pensare che nelle prime tre partite c’è stata una crescita, che si è arrestata con la sconfitta. La sconfitta è arrivata con due episodi, nonostante non abbiamo giocato una partita brillante”.
IL LAVORO – “Non ci si può far condizionare dai risultati senza credere nel lavoro che sta facendo. È anche vero che il lavoro non sta pagando, ma dobbiamo creare una mentalità, delle certezze. Forse ci vuole più tempo di quello che pensavamo, ma possiamo solo continuare a lavorare con fame”.
PALERMO “RASSEGNATO” ? – “Questa è una sensazione che arriva dall’esterno e io non ci voglio nemmeno pensare. Io sono venuto qui (e potevo decidere di non venire) non per vivacchiare, non per consolidare, ma perché credo che questa squadra possa fare qualcosa di importante. Nella mia testa, se dovessi accorgermi che qualcuno si stia sedendo, lo manderei lontano dal centro sportivo”.
LA CRESCITA DELLA SQUADRA – “Quando le cose non vanno si tende a parlare tanto. Secondo me c’è poco da parlare: bisogna alzare le antenne, l’intensità, e correre. Questo è quello che vorrei trasmettere alla squadra. Io non vorrei che passasse il messaggio disfattista: è vero che abbiamo perso e che non si vince da un po’, ma è vero anche che la squadra stava crescendo. La medicina migliore sarebbe stata la vittoria, ma non voglio distruggere tutto, voglio continuare a costruire. Se fai una grande partita a La Spezia ottieni anche il risultato”.
LO SPEZIA – “Lo Spezia era in A l’anno scorso. Ha dei giocatori forti, ha avuto delle problematiche ma ora sta bene. Ha molti cambi, può giocare in più modi e ha un buon palleggio. È simile a squadre che abbiamo incontrato, sarà difficile perché hanno ritmo. Dobbiamo preoccuparci di controbattere la loro fisicità”.
COULIBALY – “Coulibaly ha avuto un risentimento muscolare, non sarà a disposizione con lo Spezia. Io penso che avendo giocato quattro giorni fa devo schierare quelli che secondo me stanno meglio, anche per contrapporci alla forza fisica dell’avversario. Non possiamo sempre e solo stare a guardare gli avversari: le mie scelte vanno in funzione di questo”.
LA PARTITA CON LA REGGIANA E I PROBLEMI DELLA SQUADRA – “La risposta più semplice è che tutto ciò si può superare con una vittoria. Io credo che la squadra sia andata in difficoltà nei primi e negli ultimi minuti, alla fine perchè ho tolto le certezze. Deve esserci sempre un lavoro dietro: è inutile nascondersi, bisogna lavorare anche sulla testa, in questo momento c’è una grande società e delle grandi aspettative, dobbiamo – io per primo – essere all’altezza di queste aspettative. Dobbiamo dare il meglio di noi senza pensare quello che sarà domani. Poi ci saranno gli avversari, non mi permetto di parlare del passato ma solo di quando sono subentrato io”.
LA CATTIVERIA – “Per giocare a calcio e portare a casa una partita ci vuole un po’ tutto: la cattiveria, la “fame”. A me non piace parlare per frasi fatte, ma è vero che le partite le vincono le squadre che hanno più voglia. Dobbiamo sia studiare l’avversario, muovere la palla velocemente e anche spingere mentalmente. Se ora non va bene è ovvio che ci manca qualcosa rispetto agli altri, ma dobbiamo liberarci la testa velocemente”.
I TIFOSI – “Sono ragazzi intelligenti, percepiscono l’insoddisfazione. È stata una “protesta” legittima, l’amore nei confronti della squadra lo manifesti anche così. Io prometto che ogni ragazzo che metterò in campo metterà tutto, è un presupposto base. Poi il calcio non è matematica, si vivono momenti di esaltazione e depressione. Sembra che abbiamo una montagna davanti da scalare ma, ripeto, io posso promettere che chi andrà in campo farà tutto per invertire la rotta”.
LE PARTITE – “Noi dobbiamo guardare soltanto a noi stessi, punto. Non mi interessa il calendario delle altre. Io non sto a dire se il Palermo meritasse di far gol contro la Reggiana, anche col Cosenza e col Parma abbiamo avuto qualche situazione per far gol sul finale, non ho visto una squadra che si ritira. Mi auguro che già con lo Spezia cambi questo aspetto, ma dai dati che ho io la squadra sta bene”.