Venezia, Vanoli: “Il nostro futuro è nelle mani del Como. Svoboda è un giocatore fantastico, ma deve diventare un difensore”
L'analisi del tecnico
Al termine di Venezia–Feralpisalò, il tecnico lagunare, Paolo Vanoli, ha parlato ai microfoni della sala stampa del Penzo:
“Mi è venuto in mente la domanda fatta a dicembre su Sverko. La colpa è vostra (ride ndr). Avevo detto che secondo me qualcosa andava cambiata, perchè anche durante la partita si è visto. Veniamo da gare difficili sull’aspetto fisico e mentale; a Catanzaro, poi, perdi con il campo pesante. I cambi sono stati fatti in funzione anche a quello. Jajalo? Era il momento per fargli rivivere il ritmo dall’inizio, che è diverso da quello che quando entri, Tessmann ha fatto tutte le partite e aveva bisogno di riposare. Lella ha fatto una buona partita ma gli serve continuità. Con infortunio di Zampano e la squalifica di Sverko abbiamo optato per questo. Era una gara difficile, e i cambi ne hanno risentito: Pierini ha fatto la mezzala, Candela il braccetto, e Dembelè si sta ritrovando. I ragazzi hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo. Quando incontriamo una squadra con il blocco basso siamo lenti. Siamo una squadra che non ha individualità nell’uno contro uno. Ancora una volta faccio solo i complimenti ai ragazzi. L’ho detto: fino alla fine ci saremo, ora andremo a fare una partita impegnativa. Il nostro futuro lo ha in mano il Como e lo Spezia cerca punti per la salvezza.”
“Quando c’è un blocco basso andiamo a giocare in comfort-zone. Dobbiamo invece avere il coraggio di giocare più dentro. Tante volte altare aveva un enorme buco in mezzo per giocare con le punte. A Nunzio spezzavano il braccetto e doveva giocare la palla dietro. A Joel ho detto di giocare tra lei linee perchè c’era un buco enorme da attaccare. Quando vedo la lentezza mi viene il nervoso, ma capisco che vedere la giocata non è semplice.“
“Paura dopo l’1-0? Dobbiamo crescere. Siamo tornati a fare cose incredibili invece di continuare. È una questione non tecnica, ma di mentalità. Manca un passettino nella gestione della partita. Dopo il pari abbiamo ricominciato ad attaccare. dobbiamo sicuramente migliorare.“
“Altare? Ha avuto un accenno di crampi, soprattutto c’era Felici che lo continuava a puntare, e ho preferito Candela e Dembelè perchè sono veloci in campo aperto.“
Su Pohjanpalo e Gytkjaer: “Sono convinto che questa intesa doveva arrivare. Con loro due abbiamo poca profondità, il che ci penalizza un attimo in alcune situazioni. Dopo il gol ho messo Pierini dietro loro due, e siamo diventati più pericolosi. Non siamo riusciti per stanchezza; anche Busio, che gioca tanto, non è riuscito ad attaccare gli spazi. Nel primo tempo abbiamo concesso poco, ma nel secondo tempo abbiamo messo loro due per arrivare al rimorchio.“
“Svoboda? Non ho pensato. È stato bravissimo e lucido e trovare Joel. al posto suo avrei chiudo gli occhi e tirato. sono poco bravi a difendere, ma quando si tratta di attaccare si divertono. Gli manca un ultimo step per diventare importante. È un giocatore fantastico, ma deve diventare anche un difensore. In qualche situazione è ancora dolente. Manca il salto di mentalità. Direi che va bene quello che ha fatto.“
“Joronen ha una sua routine ed esce prima dei compagni e viene a chiacchierare con me negli spogliatoi. Mi sono arrabbiato con lui perchè avevo detto che era una squadra che si abbassava e sarebbe diventato un libero. Gli ho detto di attaccare la linea avversaria. Oggi tanto si arrestava. Tra i pali è fortissimo, ma la visione di gioco la deve migliorare. Ha fatto comunque molti progressi.“