Brescia, Cellino: “Con Maran ho trovato un uomo. Credo alla Serie A e non sono focalizzato a vendere il club”
L'analisi di Cellino sul suo Brescia
Dalla Serie C a sognare la Serie A. 11 mesi di cambiamento che hanno portato il Brescia di Cellino a sognare il ritorno in massima serie attraverso la lotta playoff di cadetteria. Un percorso tortuoso e difficile, portato avanti remando tutti dalla stessa parte. Il presidente Cellino ha raccontato alla Gazzetta dello Sport il percorso del suo Brescia, il sogno Serie A, e ovviamente ha parlato anche della cessione.
Ecco le sue parole:
“Devo innanzitutto ringraziare i bresciani, i tifosi, gli sponsor. E quindi Maran, i giocatori, tutti coloro che lavorano per il Brescia. Se ci penso mi sembra di non essere mai abbastanza all’altezza di queste persone. Dalla sera del ko al playout a oggi mi sento una persona provata. Ho imparato ad essere fiducioso quando si lavora in maniera serie e a convivere con la paura ma essendo coraggioso. Pensato di lasciare? Sì, ma ho sempre avuto un senso di responsabilità verso questa terra e non volevo vendere ad avventurieri. Mi piace guardare il Brescia di Maran, mi piace vedere i frutti della semina. Se giochiamo così bene il merito è dell’allenatore. Non è vero che sto vicino ai miei tecnici per asfissiarli. Con Rolando ho trovato prima di tutto un uomo: quando non sono a Brescia, lui fa le mie veci. Resta la prossima stagione, il contratto si è rinnovato di un altro anno con la salvezza. Vogliamo fare bene entrambi, andiamo oltre i contratti firmati. Playoff? Sono appagato, i giocatori hanno già fatto più del richiesto. Ora tutto quello che arriverà sarà per la loro carriera. Ma ci credo alla A. Brescia e il Brescia hanno potenzialità per stare lì, meritano la Serie A. Tutto l’ambiente deve crederci di più, non deve avere paura di puntare in alto. Non ho un compratore adatto per Brescia sotto mano. E non sono focalizzato a venderlo. Poi se nel futuro prossimo dovesse comparire qualcuno intenzionato a fare del bene per questo club, ascolterò. Ma non vendo al primo che passa…”