Sudtirol, Vinetot saluta dopo 7 anni: “Ringrazio tutti di cuore, sarò sempre un tifoso di questo club”
Vinetot saluta il Sudtirol dopo 7 anni
7 anni di onorato servizio. Dopo 183 presenze e 7 gol con la maglia biancorossa, Kevin Vinetot ha deciso di lasciare il Sudtirol. Una decisione arrivata al termine di un ciclo che lo ha visto protagonista sia in Serie C che in Serie B con la maglia della squadra di Bolzano, con cui si è tolto diverse soddisfazioni. Sul Corriere dell’Alto Adige Vinetot ha raccolto il suo ringraziamento per un percorso così bello.
Ecco le sue parole riportate da trivenetogoal.it:
“Al momento dell’ingresso in campo contro il Palermo non sono riuscito a trattenere le lacrime, infatti le gambe non andavano neanche: ero lì, ma la testa era altrove. Questi sette anni sono motivo di orgoglio per me e per la società, è raro stare così tanto tempo insieme. Se ho sempre avuto questa voglia di rimanere lo devo ad ambiente, società, compagni e territorio: mi sono trovato bene fin da subito e abbiamo sempre raggiunto gli obiettivi, non c’è mai stata una stagione sbagliata del tutto. L’annata più bella? Quella della promozione in B: era l’obiettivo che mi ero prefissato due anni prima: avevo detto che non sarei mai andato via prima di salire in B, sembrava folle invece è successo. La Serie B è importante per il club e mantenere la categoria non è facile, è sempre una impresa: bisogna avere ambizione ma anche l’umiltà. L’idea è continuare a giocare finché regge il fisico: voglio trovare un progetto che mi permetterà di divertirmi e dare una mano al club dove andrò, spero in Italia. Ringrazio tutti di cuore: mi hanno fatto sentire sempre a casa. Vale anche per le persone che ho incontrato in giro: ho sentito tanto affetto, sarò sempre un tifoso del Südtirol. Infine un appello alla gente di Bolzano e dell’Alto Adige: venite sempre allo stadio, non guardate contro chi giochiamo ma pensate che gioca il Südtirol. Riempite il Druso per dare una mano ai ragazzi: a Bolzano c’è la fortuna di condividere due squadre importanti come hockey e calcio, non c’è da scegliere, bisogna sostenerle, punto e basta”.