28 Maggio 2024

Il pensiero del Direttore – Quando perdere non è una sconfitta: Vivarini, quanto ci hai fatto gasare

L'editoriale

Ci sono dinamiche, realtà, storie che vanno oltre il soggettivo, l’antipatico o il simpatico. Nel calcio il campo dell’oggettività è riservato a pochissime cose e quasi tutte da campo. Nell’ambito dell’analisi è praticamente impossibile mettere d’accordo tutti ma in questo caso va fatta un’eccezione.

Il Catanzaro di Vincenzo Vivarini è stato un trionfo incredibile che merita visibilità estrema. Il lavoro fatto dal Mister è un qualcosa che in B non si vedeva da tempo. Le Aquile si son prese il palmares di squadra più identitaria del campionato praticamente giocando con la stessa squadra della Serie C. Se nei 23 gli interpreti son cambiati, negli 11, per moltissime partite del campionato, i cambi rispetto all’anno prima sono sempre stati pochi.

Considerando che la differenza tra C e B a livello di qualità è importante, il percorso del Catanzaro ha un valore che nemmeno le più belle parole di questo mondo possono quantificare. Vincenzo Vivarini ed il Catanzaro hanno letteralmente gasato tutti, anche nelle sconfitte in cui, pur quando ci son stati passivi pesanti, qualcosa, di bello, si è sempre visto.

Vincenzo Vivarini merita gli elogi per la persona che è ma soprattutto per l’allenatore che ha dimostrato di essere. Non userò la parola miracolo in quanto diretta conseguenza di un qualcosa di divino e, dunque, poco logico. Il Catanzaro infatti non è stato un miracolo ma è stata una macchina costruita con lavoro, passione, dedizione, idee, propensione al sacrificio. Niente fatto a caso, tutto fatto grazie alla grandezza di Vivarini e dei giocatori che hanno deciso di seguirli. Complimenti e grazie, a nome di tutto il movimento perché aver perso ai playoff non è stata una sconfitta, non può esserlo se il percorso è stato questo.