ESCLUSIVA PSB – Avv. Sperduti: “Indagine sul rosso a Bellomo? Ecco perché il Bari non rischia sanzioni”
Il parere dell'esperto
L’avvocato esperto di diritto sportivo Matteo Sperduti è stato intervistato dalla nostra Redazione a seguito della notizia di un’indagine su un flusso di scommesse anomale per il rosso a Nicoa Bellomo in Ternana-Bari. Sfruttando l’occasione, gli sono state poste anche altre domande di stretta attualità.
La procura dell FIGC ha aperto un’indagine per un flusso anomalo di scommesse sull’espulsione di Bellomo in Ternana-Bari: qual è l’iter in questi casi? Ma soprattutto: rischiano e cosa calciatore e club?
“L’iter si sviluppa nel normale accertamento che la Procura Federale deve portare avanti quando ci sono casi di flusso anomalo di scommesse per situazioni avvenute durante una partita. In questo caso parliamo di quanto accaduto durante il match tra Ternana e Bari, quando il centrocampista del Bari ha preso un cartellino rosso per un litigio con un raccattapalle e questo episodio è stato oggetto di scommesse anomale. Da quello che emerge la Procura porterà avanti le indagini indagini con l’ausilio anche dell’Agenzia delle Dogane e del Monopolio, non avendo comunque gli strumenti tali per accertare un eventuale illecito da parte del calciatore per i fatti in contestazione. Ritengo che, allo stato, non ci siano elementi chiari, precisi e concordanti per sanzionare né il calciatore né il club in quanto, si tratta comunque di eventi esterni che non coinvolgono nessuno dei soggetti interessati.“
Un’altra indagine ha invece deferito 4 calciatori per fatti di qualche stagione fa, già escludendo eventuali danni ai club d’appartenenza di allora. Una volta arrivato il deferimento e rifiutato il patteggiamento per due dei 4 calciatori, la squalifica è certa o ci sono spiragli per uscirne senza squalifica?
“Difficile dirlo. Il patteggiamento garantisce una riduzione della sanzione proprio per il rito scelto. Dall’altro lato, qualora non si patteggia e si va in giudizio, bisogna sempre rispondere delle accuse mosse dalla Procura Federale. Il problema principale dell’ordinamento sportivo è che i mezzi di prova in favore dei deferiti sono sempre molto limitati e questo rende limitata la stessa difesa. Dall’altro lato la Procura come organismo di accusa deve dimostrare, attraverso indizi chiari, precisi e concordanti la responsabilità piena dei soggetti sottoposti a procedimento. In questo caso, però, si ricorda che la giustizia sportiva spesso ha applicato anche il principio del “più probabile che non…” andando quindi a condannare senza il massimo grado di certezza del compimento dell’illecito. Di conseguenza, si propende più verso una sanzione che, comunque, è molto alta.”
La retrocessione dalla Serie B alla Serie C spesso sta causando tanti problemi finanziari con squadre che trovano difficoltà ad iscriversi. Come si potrebbero cautelare ed aiutare economicamente queste squadre?
“Il problema non è aiutare le società in caso di retrocessione. Il vero imput che possiamo dare è garantire la sostenibilità delle società professionistiche attraverso un sistema che non le metta esclusivamente nella condizione di avere delle perdite a fine stagione bensì di poter contare anche sugli utili derivanti dalle attività portate avanti. Per far questo, forse, c’è bisogno di una riforma sostanziale che garantisca la crescita “dal basso” quindi dal settore di base e la formazioni di un maggior numero di talenti “di casa”. Si deve recuperare credibilità anche attraverso una sorta di “fair play finanziario” che permetta di non avere ripercussioni in caso di mancato raggiungimento di risultati sportivi.”