Lecco, Di Nunno: “Il calcio è una rapina, ho finito i soldi. Aglietti? Non è in grado, l’ha voluto Fracchiolla mentre ero in ospedale”
Dichiarazioni al veleno
Il presidente del Lecco Paolo Di Nunno ha rilasciato un’altra clamorosa intervista a Sportitalia che è stata ripresa da AlfredoPedulla.com.
“Ero praticamente morto. Dicono che i miracoli si fanno solo una volta. Mi sono salvato io ed è retrocesso il Lecco”.
Come è andata questa stagione?
”Ci sono stati grossi errori del direttore sportivo. Io ho provato a dare fiducia agli allenatori che c’erano prima, poi ho tenuto Malgrati”.
E ha fatto dei danni? ”Che danni? Io? Si sono fatti squalificare…”.
E poi sei retrocesso… “Coi soldi che ho speso io quest’anno dovevo andare a fare i playoff. La società mi costa 1,8 milioni ogni due mesi. Quindi, 12 mesi, fate i conti. Poi ci sono altre spese, tra cui i lavori per lo stadio. E siccome abbiamo un sindaco che non capisce nulla…”.
Iscrizione del Lecco fatta: ”Francesco Aliberti ha fatto la garanzia bancaria. L’ha iscritta lui la squadra. La società è mia, ma lui ha messo la garanzia. Io non ho più soldi. Ho speso 25 milioni da quando sono a Lecco e altri 10 da altre parti. I soldi che ho lavorato li ho buttati, finiti. Il calcio non è uno sport, è una rapina. Una squadra di Serie B è una rapina. Tutti vogliono andare in B, ma poi costa. Abbiamo preso 5 milioni e ne ho spesi 12”.
Siete retrocessi, quindi siete scarsi?
”Eh scarsi, non dico nulla, altrimenti mi vengono a prendere… Se i giocatori perdono 10 partite di fila uno che cosa deve pensare? La colpa è della Lega, perché ci hanno iscritto a fine agosto, e abbiamo avuto due giorni per fare la squadra con sola gente “ferma”. I giovani erano già andati via. E abbiamo preso giocatori che ci hanno messo sei mesi a mettersi in forma”.
Poi hai deciso di prendere Aglietti e andare giù? ”No, non l’ho preso io Aglietti. Io ero in ospedale. Lo ha preso il direttore sportivo. E lo sto ancora pagando, ma finisco il 30 giugno”.
Il Milan under 23 ti stava gufando per avere il posto in Serie C… ”Io l’ho iscritta la squadra. Per come mi hanno trattato i tifosi… Hanno visto calcio di questo livello dopo 50 anni. Per questo me ne voglio andare”.
E poi ha preso tutti quei giocatori a gennaio? ”A dicembre, quando hanno speso e preso 10 giocatori, io ero in Ospedale al Niguarda e poi al Galeazzi”.
Dobbiamo dire che il presidente ha avuto tre gravi problemi di salute durante la stagione? ”Mi sono rotto un braccio e poi mi sono preso un’infezione in sala operatoria. Mi hanno intubato nella mia stanza. Il dottore in terapia intensiva mi ha detto che la gente come me di solito esce dall’ospedale morto”.
Quindi che cosa è successo a gennaio? ”Il mio direttore sportivo, Fracchiolla, mi ha fatto arrabbiare, ha fatto 10 cambi… Io quando ho visto la squadra con Aglietti”.
Ma Aglietti lo consiglierebbe ad un presidente di B? ”Non è in grado per me. Può darsi che non fosse pronto, che non gli piacesse la squadra, ma…”.