Palermo, Gardini: “I tifosi devono fidarsi della società. Siamo diventati un modello attraente”
Le parole dell'AD rosanero
Il Palermo inizia a pensare al futuro.
La stagione dei rosanero è stata un po’ altalenante, dal sogno di centrare la Serie A diretta all’eliminazione ai playoff nel doppio confronto in semifinale con il Venezia. Nel mezzo tutta una serie di risultati che hanno spesso condizionato l’andamento di Brunori e compagni, impedendogli di poter pensare in grande. Giovanni Gardini, AD del club siciliano, è intervenuto sul canale YouTube della società per fare il punto della situazione in vista del prossimo campionato. Ecco le sue parole, riprese da tifosipalermo.it:
“Il campo traina il risultato di tutte le altre aree. Ma oggi senza quello che viene dopo il campo non si può fare calcio. C’è una visibilità che il mondo del calcio rispetto a tutto quello che sta attorno (sponsor, stakeholder…) che prima non c’era. Sarebbe riduttivo pensare di non raccontare la nostra storia in tutto il mondo. Abbiamo la fortuna di ritornare ad avere come sponsor tecnico Puma, che ci ha permesso di andare a Parigi alla settimana della moda, di andare sulle vetrine di tutto il mondo, ci ha permesso di avere uno sponsor come Old Wild West. Tutto questo senza dimenticare il territorio.”
Prosegue poi l’AD rosanero. “Se vogliamo fare un calcio di una certa dimensione, le vittorie della squadra sono importanti, ma tutto il resto non è di secondo piano. Il risultato sportivo va valorizzato attraverso un linguaggio nuovo, determinante attraverso tutti coloro che nel mondo oggi conoscono e vivono il Palermo. Non siamo una città che chiude i propri confini, abbiamo la fortuna di rappresentare un popolo che è in tutto il mondo, ed anche a loro bisogna parlare attraverso migliori sistemi, per rendere la società più forte avendo una visione oltre il risultato del campo”.
Sulla crescita della società. “Quando arrivammo eravamo un gruppo che cercava di fare tutto per una maglia, che rappresenta più di una passione. Oggi stiamo diventando un’azienda di calcio, di intrattenimento, che ci permette di migliorare le entrate, destinate al miglioramento della squadra. Abbiamo cercato di trovare soggetti che migliorassero la qualità della società, e abbiamo professionalità molto valide che vengono da Singapore, Manchester, Madrid… Siamo diventati un modello attraente e lo siamo per un motivo fondamentale: noi oggi siamo credibili, e per farlo devi essere coerente, competitivo, avere caratteristiche che vengono oggi riconosciute al Palermo. Le persone che lavorano per la squadra non lo fanno per un soggetto, ma perché credono in quello che si fa quotidianamente”.
Sulla piazza. “Avere un azionista proprietario come il CFG che prova sempre a vincere, che molto spesso ci riesce, diventa attrattivo nei confronti delle persone che vogliono lavorare in una realtà come quella del Palermo. Oggi veniamo visti come un punto per poter essere protagonisti nel sistema calcio. Questo è grazie al messaggio che siamo riusciti a trasmettere e ciò mi rende orgoglioso perché mi fa capire che abbiamo individuato i soggetti dei quali avevamo bisogno”.
Sul futuro. “So che è difficile, ma aver bisogno di essere confortati nei momenti di difficoltà significa non avere fiducia. Stiamo vivendo una nuova situazione: io mi fido dei tifosi, loro devono fidarsi della società. Se non parliamo, non significa che non stiamo affrontando i problemi. Il tifoso, o chiunque esprima un giudizio, ha una visione limitata, che non è quella reale. Bisogna affrontare i problemi, dobbiamo lavorare e migliorare per risolverli. Non è una mancanza di rispetto o di empatia: tutti ci sentiamo il Palermo tatuato sulla pelle. Noi lo facciamo attraverso il lavoro e la credibilità di ognuno di noi. Se noi andiamo a guardare tutto quello che si dice, oggi è bianco, domani nero e dopodomani verde. Non c’è un principio di credibilità. Noi dobbiamo essere coesi, una famiglia dove ci fidiamo l’uno dell’altro. Noi siamo qui da due anni e abbiamo fatto diverse cose senza fare tanta pubblicità: non stiamo chiedendo un credito in bianco. Tanto altro faremo insieme”.