ESCLUSIVA PSB – Carrarese, Schiavi: “Promozione più che meritata. Il futuro? Credo che la volontà comune sia quella di continuare insieme”
Il centrocampista in esclusiva ai nostri microfoni
La sua stagione è stata incastonata nella parete dei ricordi con una precisa immagine, o forse – tuffandosi nella contemporaneità – con una raggiante gif, quella della punizione nel ritorno della semifinale playoff contro il Benevento, in grado svestire qualsiasi reticenza all’urlo, complice un concentrato di bellezza, efficacia e leggiadria. Incasellato ciò nel discorso, l’annata di Nicolas Schiavi non può essere raccontata unicamente con l’episodio del Vigorito, perché è necessario esaltarne la sontuosità complessiva, sublimata dai tanti momenti in cui si aveva la sensazione di un prestito da contesti più alti per condurre la Carrarese verso nobili lidi. Così è stato, perché gli apuani – settantasei anni dopo, decisamente troppi – giocheranno nuovamente in Serie B. Intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, il centrocampista ci ha regalato un racconto di tanti temi riguardanti questa magnifica cavalcata.
Nicolas, esaltare il traguardo sarebbe lapalissiano, dunque consegniamo la menzione più luccicante al percorso, con una specificazione sull’ultima parte: i playoff di Serie C compongono un campionato a sé, che la Carrarese è stata in grado di vincere.
“Il girone era davvero difficile, siamo partiti con l’idea di provare a vincerlo, perché eravamo tra le 5-6 squadre con le possibilità di riuscirci. Cesena e Torres hanno fatto qualcosa di incredibile, con i romagnoli che sono saliti senza passare dai playoff, dove abbiamo giocato otto partite in meno di un mese, tra l’altro contro compagini veramente forti, ma credo che la promozione sia più che meritata, la nostra è stata un’annata incredibile, abbiamo giocato bene e dato sempre l’anima. Sono davvero contento”.
Il vostro 2024 è stato incredibile, con appena due partite perse, una dall’arrivo di mister Calabro. Eravate in zona playoff anche con Dal Canto, ma cosa vi ha dato il cambio di guida tecnica?
“Bisogna riconoscere il percorso di Dal Canto a Carrara, perché è stato grandissimo. Detto ciò, l’arrivo di Calabro ci ha consentito di cambiare marcia: abbiamo modificato qualcosa sotto l’aspetto tattico, siamo diventati più offensivi e con maggiore presenza in zona gol. Prima avevamo delle occasioni, ma ci mancava qualcosina: con Calabro sotto quest’aspetto la crescita c’è stata. Sottolineo anche la componente mentale, perché nel 2024 siamo sempre scesi in campo con l’intenzione di spaccare le partite, con un notevole impatto sulla gara”.
Questa crescita mentale quant’è collegata all’accorgimento tattico che hai menzionato? Credi che aver immesso giocatori ed energia sulla trequarti, passando al 3-4-2-1 di mister Calabro, abbia accelerato questo processo?
“Abbiamo cominciato a macinare occasioni perché prima giocavamo maggiormente sui quinti, con azioni che dunque si sviluppavano così, mentre passando al 3-4-2-1, pur avendo due giocatori larghi, la nostra ricerca è stata fatta anche e spesso per vie interne, rischiando determinate giocate che ci hanno permesso di creare qualcosa in più. Ad ogni modo, secondo me, l’atteggiamento era giusto anche prima, ma il calcio è questo, non sempre le cose ti riescono. A chiusura del discorso, sottolineo un punto che ho già sollevato: avevo costantemente la sensazione, prima di scendere in campo, che avremmo fatto la differenza, ed è ripetutamente stato così”.
C’è stato un momento in cui hai capito che sareste andati in Serie B?
“Speravo di arrivare al primo posto in campionato, ma il Cesena è stato incredibile. Compresa l’impossibilità di fare nostra la cima, ci siamo settati mentalmente sui playoff, dove sin dalla prima partita ero convinto che avremmo potuto farcela. Come discutevamo poc’anzi, venivamo da un 2024 incredibile, che ci ha dato ulteriore consapevolezza nei nostri mezzi. Non c’è stato un solo secondo in cui ho dubitato di tutto ciò, ma l’avversaria che contro cui abbiamo avuto maggiore difficoltà è stata la Juventus Next Gen, che ha giocatori di grandissima qualità, i quali tra qualche anno sicuramente non saranno in Serie C. Abbiamo saputo soffrire, dopo quella doppia sfida ero ancora più convinto di prima”.
Ti andrebbe di fornire una descrizione calcistica e umana della Carrarese, così da presentare la vostra squadra – dopo quanto ci siamo già detti – alla platea della cadetteria?
“Una squadra dove tutti remano nella stessa direzione, dai calciatori, nessuno escluso, allo staff. Volevamo la stessa cosa, ed è stato un atteggiamento che ai playoff ci ha senza alcun dubbio dato un vantaggio. La nostra rosa per la Serie C si è dimostrata assolutamente valida, questo ci ha fatto vincere le partite, perché abbiamo saputo interpretare differenti dinamiche di gioco: dal pressing alto, all’attesa con un baricentro più basso, mostrando inoltre capacità di consolidamento del possesso palla. Siamo forti, potremo dire la nostra anche l’anno prossimo”.
Soffermiamoci su di te: sei stato centrale in termini tecnici e tattici, con grande presenza nella partita, un notevole timing nelle scelte e tanta, traboccante, qualità.
“Grazie mille. Ho sempre cercato di dare il massimo, i miei compagni sono fortissimi, giocare con loro è stato facile. Parlare di un singolo, dopo una stagione del genere, sarebbe riduttivo: per me la stagione è stata molto positiva, ma il discorso è da estendere a tutta la squadra”.
Hai già giocato in Serie B ai tempi del Novara. Che Schiavi ritroveremo in cadetteria?
“Ho assaggiato la Serie B, ma è una categoria in cui ho giocato poco, in quel Novara c’era gente validissima. In questi anni ho imparato tanto, ho accumulato moltissime partite in C e sono contento di poter ritornare in cadetteria. Sono senza alcun dubbio più maturo, spero che il prossimo possa essere il mio anno”.
Hai descritto questo come il momento più alto della tua carriera. Possiamo al contempo dire di essere al cospetto della tua miglior versione, oppure il processo ancora non si è fermato?
“Bisogna sempre scoprire i propri margini di miglioramento, sono uno che non si accontenta, alle volte al termine di una partita penso subito ai momenti in cui avrei potuto fare qualcosa di più. Non bisogna mai sedersi, ritengo che questa sia stata la mentalità che ha contraddistinto la Carrarese”.
Hai sottolineato in maniera schietta e diretta, subito dopo la promozione, di avere ancora un anno di contratto, come a lasciare intendere la tua intenzione di colorare anche il prossimo cammino di gialloblu. Ciononostante, una sola stagione è un lasso temporale che potrebbe comportare determinati discorsi tra pochi mesi. Qual è la tua situazione attuale circa il tuo eventuale rinnovo?
“Durante i playoff non volevo parlare di nulla che non riguardasse le partite, ho posticipato tutto al termine della stagione. Non so se in questi giorni ci sarà qualche incontro o meno, ma in questo momento vorrei pensare a riposare, i playoff sono stati tosti fisicamente e mentalmente. Ho un altro anno di contratto, dunque aspettiamo di capire cosa succederà in questo mese, credo ci sia la volontà comune di proseguire insieme, vedremo se riusciremo a trovare un accordo”.