3 Luglio 2024

Salernitana, Petrachi: “C’è da ricostruire tutto. Chi non sente la maglia granata deve farsi da parte”

Le parole del direttore sportivo della Salernitana.

Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images - Via One Football

Nel pomeriggio di oggi, allo stadio Arechi, si è tenuta una lunga conferenza stampa a cui ha partecipato anche il nuovo direttore sportivo granata, Gianluca Petrachi. Di seguito le sue parole secondo quanto riporta TMW: “

“Quando mi hanno presentato a Torino, esplose una bomba carta. Vi invito ad essere uniti. Ci sono difficoltà oggettive e importanti. C’è una squadra da costruire. Non so quanti dei nostri buoni giocatori vorranno restare a Salerno; molti vogliono andarsene. Chi non sente la maglia granata deve farsi da parte. Capisco le tensioni dopo una retrocessione del genere. Il mio arrivo qui testimonia che ho voglia di lavorare. Ci vuole equilibrio finanziario, e sopperirò con le idee. A Pisa mi chiamavano mister parametro zero, a Torino mi chiedevano di mandare via tutti. In 2-3 anni proveremo a ricostruire qualcosa, visto che oggi c’è pochissimo. Sappiamo quale palcoscenico merita la Salernitana”.

Sul mercato e su arrivi e partenze: “C’è da ricostruire tutto, a partire dal gruppo. Guarderò tutti negli occhi per capire chi vuole restare. Sono andati via già 19 calciatori, dobbiamo ripartire dalla sostenibilità. Dovremo fare un mercato furbo e intelligente. Prima di fare operazioni in entrata dovremo fare qualche uscita. In una settimana non posso portare dieci calciatori nuovi. Andremo su prestiti, non è detto che dobbiamo comprare per forza. Occorre equilibrio tra giovani e gente d’esperienza”.

Sull’allenatore: “Ho contattato due tecnici. Partiamo da Fontana. Aveva dato disponibilità, ma ha prevalso la serietà di un professionista che aveva già dato la parola al Latina. Poi ho parlato con Martusciello. Partiremo dal 4-2-3-1, ci stacchiamo dal 3-5-2 e porteremo gli scontenti ad andare via. Ha sposato il progetto, sa che è difficile e occorrerà pazienza”.

Ancora sul mercato in uscita: “Quando sei in difficoltà, i club interessati vogliono strozzarti. Non accetto un tozzo di pane. Se un atleta ha un valore, è necessario che venga riconosciuto. Iervolino è stato chiaro: se riesco a vendere, posso spendere. Non è una spada di Damocle, ma c’è il rischio di arrivare all’ultimo giorno con gente sul groppone e strategie altrui”.

In ritiro, però, si andrà con tanta gente che vuole andare via: “Passeremo al 4-2-3-1. Alcuni calciatori usciranno di scena. Magari qualcuno di questa rosa vorrà restare perchè si creerà un’aria nuova. Chi rimane dovrà avere il coltello tra i denti senza prendere in giro la gente”.

Sull’atteggiamento di Iervolino: “Non faccio l’avvocato e non devo difendere il presidente. Lui pensa che la squadra è forte, ma trattenere chi non vuol restare è un danno enorme. L’appeal della Salernitana è ancora fortissimo. Mi auguro di far tornare entusiasmo al presidente per costruire una rosa forte”.

Anderson arriva? “Il mercato lo faccio io. Non sentirete mai nomi dal sottoscritto perchè altrimenti qualcuno ce lo toglie”.

Sul cambio societario e il tetto ingaggi: “Ben venga che qualcuno chieda di restare. La società mi ha dato carta bianca, ma devo rapportarmi all’equilibrio del monte ingaggi. Sul tetto massimo non mi pronuncio pubblicamente”.

Candreva e Fazio restano? “Fazio è stato un mio calciatore nella Roma. Preferirei cambiare il più possibile. Chi resta deve sopportare eventuali critiche. Stesso discorso per Candreva. La retrocessione è stata un trauma, ma c’è un progetto basato sui giovani”.

Legowski farà parte del progetto? “E’ un buon giocatore. Devo guardarlo negli occhi. Chi rimane dovrà avere il coltello tra i denti”.

Che Arechi si aspetta alla prima di campionato? “Sono ambizioso e non so perdere nemmeno a ping-pong. Dalla gente mi aspetto comprensione. Mi stimano e questo mi dà forza”.

Sul centro sportivo: “Ci dobbiamo attrezzare per lavorare nel migliore dei modi. Nel centro sportivo si creano i rapporti, è il luogo dove vivi il tuo tempo. Anche più rispetto alle famiglie. Il confronto con il dottor Milan è costante, è una questione importantissima”.

Ci sarà un’area scouting? “E’ la mia linfa. I miei collaboratori mi daranno dei nomi e io poi mi muovo per vederli dal vivo. Di tasca mia ho continuato a pagare tre scout pur essendo rimasto fermo. Mi sono mantenuto vivo, aggiornato, non potrei sopravvivere senza un’area scouting di spessore”.

Infine sull’asse Lazio-Salerno: “L’operazione Tchaouna era stata chiusa dal dottor Milan. Con Fabiani ho parlato del mister. Se lì c’è qualche giocatore che a me piace, lo prenderò. Ma sono una persona libera e non devo nulla a nessuno”.