Sampdoria, Ferrari: “Gli infortuni mi hanno fortificato, voglio riportare i blucerchiati dove meritano”
Le parole del difensore
Alex Ferrari, ai microfoni de Il Secolo XIX, ha parlato del recupero dall’infortunio, del possibile rinnovo e del legame con la Sampdoria.
Qui le sue parole, estratte dalla fonte citata precedentemente: “Se mi sento entrato nel mondo dei veterani? Nel calcio sono uno dei più vecchi ormai. Me la vivo tranquilla, sento di avere più esperienza, mi diverto anzi anche di più.Torta di compleanno? A Mykonos con i miei amici. Ho festeggiato li, ma una cosa normale… poi per carattere non sono uno da grandi feste. Sto anche diventando uno dei più vecchi della Sampdoria. Per presenze me la gioco ormai con Depaoli e Vieira. Come militanza sono come Ronaldo, ma siamo arrivati un anno prima di Fabio. Un dato significativo. Lo sento. L’ho sempre detto, per me la Sampdoria è sempre stata la mia rinascita e spero che lo sia un altra volta dopo l’ultimo infortunio, l’ennesimo.
I tanti infortuni in che modo hanno impattato sul mio carattere? Mi hanno fortificato. Le riabilitazioni affrontate da solo sono state belle pesanti. Sono cresciuto a livello mentale, mi hanno fatto capire che non devi dare nulla per scontato, che devi sempre curarti, che il calcio è breve. Io ho perso due anni di carriera per gli infortuni, sono tanti tenendo conto che la carriera di un calciatore non è lunghissima. E un po’ ti girano. E poi la sofferenza doppia, al di là di quella fisica c’è anche quella morale, segui da lontano la Samp. Te ne fai una ragione, sai che non puoi aiutare i compagni, ma è una consapevolezza che carichi dentro di te e che prima o poi vuoi, hai bisogno di sfogare. Anche sul campo. Più prima, che poi.
Maledizioni lanciate alla”sfiga”? In effetti quelli più pesanti non sono stati nemmeno muscolari… c’entro poco io. L’ultimo poi è stato clamoroso. Al Mugnaini, a 5 minuti dalla fine dell’allenamento, ho contrastato un tiro, si è girato il piede e cadendo si è girato… un centimetro in meno o uno in più non sarebbe successo. Credo nel karma. Prima o poi la ruota gira e tutta questa sfiga mi tornerà indietro e diventerà fortuna in qualche modo. Mi piacerebbe giocare fino ai 45 anni come Roger Milla, davvero, ma non so se sia possibile… mai dire mai però.
La Sampdoria ormai è diventata casa mia. Per tutte le persone che ho trovato in società, i miei compagni, quelle che ho conosciuto a Genova dove vivo, tutte belle persone. Sono stato accolto a braccia aperte. È una cosa che viene da sé sentirsi sampdoriano. Punto ai 10 anni di Samp, non capita spesso nel calcio di oggi di restare tante stagioni nello stesso club. Ho dato piena disponibilità al direttore Accardi. Credo in questo progetto, credo nel valore del gruppo: avere al suo interno qualcuno che si sente addosso la maglia della Sampdoria credo che faccia la differenza. Voglio dare una mano a riportare la Samp dove merita. Spero sia già alla fine del prossimo campionato. Vorrei partecipare e esserci.
Ho detto al mio agente (Francesco Romano) di offrire una completa disponibilità e di andare incontro alla società sulle richieste economiche. Io una pedina centrale della Samp di Pirlo e Accardi? Devo dimostrarlo sul campo, parlare prima è facile. La mia disponibilità l’ho data perché vorrei essere al centro del progetto, quindi la mia speranza è quella. Che Samp sta nascendo? Sto vedendo buoni frutti dal lavoro di Accardi. Secondo me ci possiamo fidare, ha tanta esperienza, promozioni e salvezze con l’Empoli. Sta costruendo una squadra competitiva. Rinnovata. Un po’ più esperta, ma ci vuole anche la spensieratezza dei giovani. A 30 anni dove posso ancora migliorare? Negli infortuni… non c’è mai limite al miglioramento, puoi sempre crescere tecnicamente e tatticamente. Poi per me è come avere un allenatore nuovo, con le idee di Pirlo posso crescere ancora.”