Trevisani: “Volevo il Catanzaro di Vivarini in Serie A, quest’anno i playoff sarebbero un’impresa. Ecco le mie favorite alla promozione…”
Il parere del giornalista
Riccardo Trevisani, noto telecronista e opinionista, è intervenuto ai microfoni de Il Traversone soffermandosi sull’eccellente percorso del Catanzaro di Vincenzo Vivarini nella passata stagione, sulla nuova gestione targata Fabio Caserta e, più in generale, sull’intero torneo cadetto.
“Mi sarebbe piaciuto molto vedere il Catanzaro in A, dai playoff! Vedere una squadra giocare così bene, che non ha paura di affrontare avversari di rango superiore, senza temere di prendere il gol in più, è sempre molto piacevole a maggior ragione per chi, come me, è stato ed è osservatore terzo”.
“Se il Catanzaro la scorsa stagione ha avuto una chance di giocarsi una cosa bella come la promozione attraverso i playoff, quest’anno secondo me è obiettivamente difficile ripetere perché mi sembra una Serie B con tante squadre forti e agguerrite”.
“Quasi impossibile indicare una potenziale ‘classifica’, adesso. Ma se proprio devo sbilanciarmi in un pensiero, vedo nel Palermo un contesto valido tra squadra forte e allenatore navigato per la A, ma anche Sassuolo e Sampdoria. Tra le altre, spicca il valore di Cremonese, Frosinone, Salernitana e mi piace molto l’organico del Brescia. Insomma, sono tante le squadre attrezzate, di conseguenza per i bookmakers il Catanzaro non rientrerebbe tra le prime otto. Certo, navigare in zona playoff sarebbe una nuova impresa, allo stato attuale”.
“Sorprese? Al di là di quelle cosiddette ‘big’ scontate, vedo squadre molto attrezzate come il Pisa. Inzaghi conosce bene la categoria che ha già vinto, può fare molto bene”.
“Forse è meglio sostenere che la ricerca del gioco stia iniziando ad andare di moda! Sì, perché siamo cresciuti con quel calcio dal sapore antico, durante il quale era difficile vedere cose diverse o ritenute strane, a parte il mito dell’Olanda, o Sacchi, o pochissimi altri interpreti. Poi è arrivato sulla scena Guardiola e dal suo avvento in avanti è cambiato tutto! Oggi, dopo quattordici anni una squadra su due cerca di giocare un calcio propositivo e ciò è molto bello”.