Brescia, l’ex Hubner: “Le big stanno andando a rilento. Maran ci darà belle soddisfazioni, lasciatelo lavorare”
Le parole dell'ex
L’ex giocatore del Brescia, Dario Hubner, ha parlato ai microfoni de Il Giornale di Brescia circa l’inizio di stagione delle Rondinelle. Di seguito le sue parole riportate da Tifobrescia:
“In questo momento non fanno risultato le squadre più forti, ma quelle più in forma. È ancora troppo presto per capire i reali valori in campo: servono ancora tre-quattro partite per cominciare a giudicare le prestazioni delle varie compagini. Certo, i punti che perdi adesso poi li devi recuperare. Ma questo, in fondo, è ancora calcio d’agosto, seppur siano già state giocate ben quattro partite e per di più con il mercato ancora aperto. E questo non è giusto, né per i giocatori che giocano con una paura maggiore di farsi male, né per gli allenatori che si ritrovano a preparare una partita per poi scoprire che questo o quel giocatore non l’hanno più a disposizione”.
Sul Brescia: “La vittoria di Bolzano è stata importantissima per poter affrontare la sosta con serenità. E anche per la classifica che tiene le rondinelle a due soli punti dalla prima posizione: una classifica corta dove nessuno ha preso per ora il volo e dove molte grandi stazionano là in fondo. Solitamente i punti d’inizio campionato li raccolgono le neopromosse e chi gioca per salvarsi, punti che poi si ritrovano quando le cose non vanno bene. Averne già 6 è un ottimo bottino. L’importante, in questa categoria, è mantenere una certa continuità e pareggiare le partite quando non si possono vincere: alti e bassi è meglio evitarli. Ma Maran, che è un amico ed un ottimo allenatore, sa cos’ha in mano, conosce la squadra, sa come lavorare: sono convinto che, se lo lasciano lavorare in pace, ci darà delle belle soddisfazioni”.
Sui gol dei difensori: I tre gol fatti tutti da difensori? Ma ci sta, dai. Capitava anche a me, un paio di partite di fila, di non tirare in porta e allora dovevamo pensarci i difensori e i centrocampisti. Certo – sorride – non deve diventare una regola. Ma sono sicuro che gli automatismi offensivi si sistemeranno e torneranno a segnare le punte. Se poi consideriamo che Maran non ha mai avuto Moncini e ha perso Borrelli per infortunio…”.