Fedele al Calcio – Il Mantova è innamorato del gioco, non solo del pallone
Una compagine propositiva
Il Mantova di Davide Possanzini, nel corso della passata stagione, ha avuto una ragguardevole e meritata attenzione mediatica, figlia del tentativo di districarsi dal tortuoso ecosistema tattico e concettuale della Serie C, dove la narrazione della categoria vede la proposta come un esercizio da esteti più che da pratici, con una distinzione mai realmente chiarita dai pionieri del tema.
La promozione e le prime uscite in Serie B hanno ribadito un concetto anche ai più analfabeti di sentimenti: il Mantova è bello, pratico, coraggioso, convinto. L’estetica ha un senso se mescolata alla funzionalità e, nelle prestazioni dei Virgliani (indipendentemente risultato), non c’è alcuna via diversa da questa menzionata.
Chi non ne ha seguito il percorso nella scorsa annata sta conoscendo un modo propositivo di intendere il calcio, con principi intrepidi, giocate di qualità, responsabilizzazione dei calciatori. Uno dei tanti meriti che le prime quattro giornate di cadetteria hanno confermato è proprio questo: l’approccio dei giocatori non è assolutamente cambiato, come se le idee avessero costruito un’armatura inscalfibile da qualsiasi declinazione di timore.
Costantemente sopra il 60% di possesso palla, il Mantova ha comunque dimostrato di essere innamorato in primis del gioco, in quanto non disdegna – dimostrando il lavoro situazionale portato avanti dal tecnico – giocate più dirette per scompaginare le intenzioni difensive degli avversari (il gol di Galuppini contro la Salernitana è probabilmente un esempio: un apertura a saltare il centrocampo, Ruocco protagonista con un’iniziativa personale, e il grande timing in area del numero 14: l’azione è durata dieci secondi).
Il gioco, dunque, è l’albero maestro. Deve e dovrà essere così anche nei momenti in cui la Serie B farà sentire il proprio peso specifico e l’angolosità che la caratterizzano. Seppur siamo solo a settembre (ma sono comunque da rimarcare i sette punti già raccolti), ad ogni modo, il Mantova ha già dimostrato che non abbandonerà l’encomiabile solco tracciato.