ESCLUSIVA PSB – Lupo: “L’esonero di Pirlo mi ha stupito. Sui giovani? Serve più attenzione sul singolo”
Il direttore sportivo, Fabio Lupo ha parlato, in esclusiva ai nostri microfoni, del campionato di Serie B e non solo
Il direttore sportivo, Fabio Lupo, in esclusiva ai nostri microfoni, ha parlato delle prime giornate disputate di Serie B evidenziando alcuni aspetti interessanti. Dalla Samp, passando per Bari, Palermo, Juve Stabia, tutte squadre in cui ha lavorato. Il direttore è intervenuto anche sul discorso della crescita dei giovani. Non solo, durante l’intervista, si è ricordato Totò Schillaci.
Ecco le sue parole
Le difficoltà della Sampdoria – “Non credo sia questione di abitudine anche perché l’anno scorso la Sampdoria ha vissuto tutte le difficoltà di un campionato di Serie B. Dunque, su questo aspetto ci arriva preparata. Oggettivamente ci sono state delle difficoltà dal punto di vista economico e probabilmente non hanno consentito di fare un mercato lineare, mirato che evidenzia qualche limite nella costruzione della rosa. La Samp, indubbiamente, ha un buon organico ma certamente non al livello del nome Sampdoria. Questo può creare qualche equivoco perché la pressione, la piazza, il blasone di certo non mancano”.
L’esonero di Pirlo – “Onestamente l’esonero di Andrea mi ha stupito perché secondo me tra gli aspetti positivi della stagione scorsa c’era stato l’equilibrio di questo allenatone. A mio giudizio era riuscito, tra mille difficoltà, a dare un’impronta alla squadra modificando al momento giusto e quindi era giusto confermarlo. Fatto giustamente questo passo gli andava data una fiducia a lungo tempo. Evidentemente è stato confermato con qualche dubbio e questi dubbi poi si sono rilevati troppo pesanti dopo poche giornate”.
Sul cambio e su Sottil – “Siamo stati insieme, anche se per poco tempo, ad Ascoli dove ha fatto molto bene. La scelta di puntare su di lui per certi aspetti è un cambio corretto con altre caratteristiche. Evidentemente la società blucerchiata ha ritenuto che l’aspetto caratteriale fosse quello importante. Andrea è molto meticoloso nella preparazione della partita e del singolo avversario. Negli allenamenti la sua caratterialità esce fuori e quindi riesce anche a dare appunto carattere alla squadra e spirito agonistico. Questa miscela lo contraddistingue”.
Sul Bari – “È una piazza molto calda e molto vicina e legata alla squadra. Una tifoseria che dà tanto ma allo stesso tempo si aspetta di riceve altrettanto tramite il campo. Certamente questa continua contestazione alla società non fa bene alla squadra ed è chiaro che ne risente. È vero che l’anno scorso il Bari ha fatto una stagione complicata ma è anche vero che la stagione ancora precedente era stata a dieci secondi dalla promozione in Serie A. Quindi bisogna avere equilibrio nella valutazione dell’operato di una proprietà però la piazza è molto esigente e per giocare qui ci vogliono, oltre le qualità tecniche, soprattutto le qualità caratteriali non da poco”.
Un flash sulle prime giornate – “Un campionato che fa dell’equilibrio la sua caratteristica fondamentale. La Serie B è sempre stata caratterizzata da questo equilibrio. In questo contesto sono venute fuori delle sorprese, che poi in realtà perché siamo in Serie B non andrebbero considerate soprese ma Pisa e Brescia, tanto per dire, in questo momento qui stanno facendo un buon campionato e secondo me hanno struttura per rimanere anche in alto. Sicuramente mi aspetto che presto Palermo, Cremonese, Sassuolo tornino ad avere un ruolo da protagonista in questo campionato per lo spessore del loro organico”.
Sul Palermo – “Anche qui di certo la pressione non manca visto il prestigio di un passato importante. Il mercato che è stato fatto credo sia stato di livello soprattutto nella scelta dell’allenatore di puntare su Dionisi. Lo conosco bene e credo che sarà bravo a dare, come sempre, equilibrio a quest’organico che sicuramente di ottimo livello”.
Il ricordo di Totò Schillaci – “Giocatore forte oltre alle qualità umane che sono indiscutibili. Quello che va ricordato è della sua forza che si è costruito sulla strada e poi è diventato un giocatore importante. Un percorso molto bello: un ragazzo di strada che arriva a diventare protagonista in un Mondiale e si fa amare da tutta la gente in poco tempo”.
Sui giovani – “Bisogna partire da un aspetto generazionale. Non possiamo pensare che i ragazzi di adesso possano essere quelli di quarant’anni fa. Sotto l’aspetto tecnico tattico nell’insegnamento tante cose sono cambiate però guardare un attimo al passato, a quello che appunto ha permesso a tanti talenti di crescere, può essere una chiave di lettura. Quindi tornare negli allenamenti, soprattutto a livello giovanile, in cui si metteva il calciatore al centro dell’allenamento. Insomma, dare attenzione maggiore al singolo calciatore. Ognuno di loro ha l’esigenza, un bisogno, una necessità. Si può trovare il ragazzo che si sviluppa prima, quello che fisicamente è precoce, quell’altro che più acerbo ma che magari ha più qualità tecniche. Quello che voglio dire è che non si possono allenare alla stessa maniera. Nell’anno della Sampdoria facemmo questo tipo di percorso e qualche risultato, compreso lo scudetto dell’Under 17, arrivò”
Sulla sua breve esperienza e sull’avvio della Juve Stabia – Mi sono trovato molto bene nonostante il poco tempo. Tifoseria molto calda ma senza l’esasperazione come si può immaginare una piazza del Sud e faccio il tifo per loro. Non sono sorpreso dell’avvio dei gialloblu. I risultati arrivino da lontano attraverso la programmazione e soprattutto attraverso la scelta di un allenatore molto bravo come Pagliuca che sta dimostrando con i fatti che si può fare un calcio spettacolare e concreto allo stesso tempo. Se lui saprà, mi permetto di dire, limare qualche eccesso caratteriale credo che lui potrà veramente costruirsi una carriera da allenatore di ottimo livello”.