Modena, Catellani: “In estate abbiamo speso, saldo negativo di 2 milioni. Su infortunati e classifica…”
Il punto del ds
Il ds del Modena Andrea Catellani ha rilasciato un’intervista fiume a Gialli di Sera su TRC riportata da Parlandodisport.it.
“Infortunati? Non ci siamo potuti godere la vittoria di sabato contro la Juve Stabia a causa degli infortuni derivati spesso da impatti di gioco. La situazione più grave riguarda Pedro Mendes, che avrà una degenza più lunga, a causa di una lesione del legamento collaterale esterno del ginocchio: vedremo i tempi di recupero, ma sicuramente stara fermo più di un mese. E’ un ruolo dove abbiamo alternative, ma Pedro Mendes ha dimostrato di sapere determinare anche quando non fa gol: è importante per noi anche in fase difensiva, ma anche gli altri sono all’altezza. Per Battistella gli esami sono stati positivi: valutiamo giorno dopo giorno, non so se ci sarà contro la Sampdoria. Gerli e Caso sono, invece, in buona condizione e sono più ottimista per domenica, mentre Di Pardo e Pergreffi sono da valutare giorno per giorno. Ponsi è quasi pronto. A prescindere dagli infortuni, abbiamo una rosa competitiva.
Classifica? Quest’anno c’è ancora più equilibrio in Serie B e una vittoria cambia la graduatoria. Contro la Juve Stabia abbiamo trovato tre punti importanti. Contro il Cittadella, invece, avevamo perso una partita assurda: in questo momento la classifica è equilibrata e omogenea e non dice ancora niente sui valori. Credo che sia importante dare continuità alle prestazioni: a Cesena abbiamo fatto bene, reagendo dopo lo svantaggio e senza l’espulsione di Caldara per me la partita si sarebbe vinta. Stiamo crescendo anche come condizione atletica ed è una conseguenza del fatto che molti giocatori avevano avuto problemi nella passata stagione. Serve continuità, domenica contro la Sampdoria sarà un’altra partita chiave.
Mercato? Nella costruzione della squadra abbiamo voluto avere una visione che vada al di là dei primi mesi di questa stagione, volevamo costruire uno zoccolo duro con personalità, esperienza e qualità per portare una cultura vincente e aiutarci a far crescere i nostri patrimoni, come Fabio Abiuso, e darci solidità. Penso che avremmo meritato un paio di punti in più, ma sul lungo periodo la classifica si riequilibra. Sono contento perchè si sta vedendo una grande crescita: nel primo match di campionato contro il Sudtirol non abbiamo fatto bene, pagando forse le energie mentali spese a Napoli in Coppa Italia, mentre dopo si sono viste una serie di buone prestazioni. Frosinone? La Serie B è così, averla raddrizzata dopo essere andati sotto è un punto guadagnato.
Operazione più difficile? La più complessa è stata quella per Pedro Mendes senza dubbio. La trattativa è durata settimane: aveva tanti interessamenti, poi si è arrivati a un punto in cui serviva si parlassero le società. Dopo la nostra offerta è arrivata almeno una controfferta, ma la volontà di Pedro era quella di venire qua, è stato un segnale molto importante. Aveva richieste importanti, ma aveva capito la nostra volontà di crescere. La credibilità della società ha fatto la differenza sul mercato.
Spese estive? Il saldo negativo di circa 2 milioni tra entrate e uscite è realistico. Gli investimenti più importanti li abbiamo fatti per Pedro Mendes e Caso e per il riscatto di Santoro, giocatori giovani e con un futuro in gialloblù. Abbiamo cambiato tanto, ma sono contento anche per aver giocato nel finale contro la Juve Stabia con Beyuku, Abiuso, Dellavalle e altri giovani, alcuni di nostra proprietà e alcuni in prestito. Io amo prendermi responsabilità e il mio ruolo impone di fare delle scelte. Quando sono arrivato, sapevo che avrei voluto cambiare qualcosa, ma abbiamo voluto costruire e programmare il futuro, cercando di costruire un nucleo forte. La proprietà ci sta dando segnali clamorosi con investimenti come centro sportivo e foresteria e noi dovremmo cercare di avere un nucleo solido. In Italia, l’Atalanta è un modello di società sostenibile: la nostra è una società che sta gettando basi solide, la famiglia Rivetti sta credendo tanto in questo progetto.
Rapporto col mister? Abbiamo la fortuna di essere entrambi emiliani e molto diretti, schietti e sinceri. Siamo complementari e i caratteri sono simili e ci stiamo trovando bene. Mi diverto a lavorare col mister, vive per quello che è il suo ruolo.
Nuovo ruolo? Ho avuto la fortuna/sfortuna di dover smettere presto di giocare, aver avuto il tempo di assumere un ruolo dove dovevo prendere decisioni mi ha aiutato tanto. La mia carriera si è spesso sviluppata qui in Emilia: iniziare a Modena anche l’avventura da dirigente era la soluzione migliore, lo faccio con una proprietà di un certo tipo e che mi conosce. E’ stato tutto molto veloce: Vaira era il mio superiore e poi la proprietà mi ha comunicato questa idea dopo la separazione con Davide. Ritengo di essere fortunato perchè posto migliore per iniziare non c’è, poi fa parte del ruolo il fatto di prendersi delle responsabilità. Non so le considerazioni fatte prima, io ho subito pensato che il mister fosse l’allenatore giusto, con know how ed esperienza per affiancare un direttore sportivo giovane come me. Quello di direttore sportivo è un ruolo che mi piace molto, come quello di responsabile del settore giovanile che ricoprivo prima.
Vaira? Il suo è stato un lavoro positivo, lo dicono risultati e crescita della squadra, con una promozione e due decimi posti, poi abbiamo cambiato qualcosa con un nuovo allenatore e le mie convinzioni. Abbiamo anche dato continuità a un nucleo che già c’era ed è stato confermato al centro della squadra.
Cessioni? Le più importanti sono state quelle di Manconi e Mosti. I prestiti di oggi non sono mai fini a se stessi, abbiamo cercato di mandare a giocare i giovani e cercato di risolvere altre situazioni. Abbiamo una rosa non troppo lunga, è stata una lotta perchè siamo arrivati alla fine con alcuni esuberi ceduti nell’ultimo giorno di mercato. Caso era un giocatore che aveva la stima tecnica di tutti, ma aveva parametri che, accoppiati con situazioni che avevamo in essere, diventavano problematici, poi con le cessioni, tra le altre, di Tremolada e Strizzolo abbiamo potuto fare un tentativo per lui, andato a buon fine. E’ stata un’opportunità: a volte non bisogna farsi scappare le occasioni, non provarci sarebbe stato un peccato. La differenza l’ha fatta la sua volontà di venire qui, ha un grande rapporto col mister di stima e fiducia. Sul mercato abbiamo mantenuto i parametri che ci eravamo dati, la proprietà ci ha assecondato nella costruzione di una squadra che ci piacesse: per ora siamo a posto così.
Caldara? Quella per l’arrivo di Mattia è stata un’operazione in cui abbiamo creduto per il ragazzo che è, meritava un tentativo e l’abbiamo fatto anche in maniera “molesta” perchè aveva altre offerte. E’ stata un’operazione in cui ho creduto fortemente, mi è dispiaciuto a Cesena per l’espulsione perchè stavamo disputando i migliori 65 minuti della stagione: ora sta tornando.
Defrel? E’ stata un’operazione complessa, si svincolava dal Sassuolo e doveva mettere a fuoco le alternative. Per noi era un’idea strategica, a livello di Serie B ha qualità fuori dal comune: averlo in rosa a fianco di giocatori giovani ci stimolava anche per il loro percorso di crescita. Nello sviluppo della società, oltre al contributo tecnico, può fare crescere i ragazzi: legame col mister ha inciso sicuramente, ma ha contato anche la credibilità della società. A breve vedremo il vero Defrel.
Obiettivo? Non ho un obiettivo specifico, si è cercato di fare il meglio possibile: se vorrà dire fare i playoff saremo contenti. Ci siamo spesi tanto per continuare a far crescere lo zoccolo duro della squadra che in futuro ci potrà far provare ad andare in Serie A. Ma per farlo servono tante componenti insieme, a questo proposito tra una ventina di mesi potrebbe essere pronto il nuovo centro sportivo.
Offerte per giocatori importanti? In questo momento il Modena ha diversi giocatori importanti per la categoria. Sono subito stato chiaro sulle mie idee in fase di mercato e per questo da parte di altre società ci si è avvicinati in modo blando: gli interessi c’erano ma nessuno ha affondato il colpo, c’era una chiusura in primis da parte della società.
Sampdoria? Per noi è importante dare continuità: stiamo vedendo come sta rispondendo la gente quest’anno, vedo che il legame con i tifosi sta crescendo. E’ bello vedere tanti ragazzini giovani allo stadio e dobbiamo tutelare questa crescita della comunità calcistica modenese. Ci sarà una grande cornice di pubblico, ci dovremo presentare nel migliore dei modi.
Idrissi e Dellavalle? Sono due prestiti: per Idrissi c’è riscatto e controriscatto, mentre Dellavalle è in prestito secco. Ora devono rimanere concentrati: le prime partite sono le più facili. Arbitri? Finora col Var siamo stati abbastanza sfortunati, mentre contro la Juve Stabia è andata meglio: è stata una giornata positiva sotto tutti i punti di vista. Credo comunque che le situazioni si riequilibrino nel corso del campionato. Gol più bello finora? Quello di Defrel a Frosinone, ha fatto sembrare facile una rete veramente difficile”.