Bari, senti l’ex Neglia: “Questa piazza non merita il centro della classifica. Obiettivo? I playoff sono alla mano”
L'attaccante classe 1991 ha parlato dell'avvio della sua ex squadra
La sosta porta valutazioni, non solo tra i corridoi di Via Torrebella, ma anche tra chi da ex, come Samuele Neglia, segue ancora il suo Bari. E l’attaccante nato nel 1991 ha analizzato l’avvio dei biancorossi ai microfoni di pianetabari.com, ma ha anche parlato dei suoi ex compagni e degli obiettivi che la squadra biancorossa può raggiungere in questa stagione.
Ecco le sue parole
Sulla situazione del Bari: “Il Bari nonostante sia partito con due sconfitte, ora sta facendo una striscia di risultati utili consecutivi importanti. Col Catanzaro sarà una partita di notevole importanza, che potrebbe dare una svolta alla stagione. Vincendo i biancorossi potrebbero staccarsi dal centro classifica, posizione che una città come Bari non merita. Ho il ricordo dell’annata eccezionale di 2 anni fa. Il peso di quella stagione lo scorso anno si è sentito e quest’anno bisogna cancellare proprio quegli strascichi. Però vedo un Bari forte, a cui auguro di raggiungere la Serie A. Perché è ciò che la città merita per storia, piazza, gente e passione“.
Su Longo: “È un ottimo profilo. Un tecnico giovane che ha dimostrato negli anni passati che è capace e ha idee, dovunque sia andato. Venire a Bari, poi, con delle pressioni importanti, dopo una stagione come quella appena conclusa, non era semplice“.
Sull’attacco del Bari: “Sibilli è un altro giocatore importante, come si è visto lo scorso anno, poi conosce bene l’ambiente. Con la Cremonese ha fatto un assist che è tanta roba. Il ruolo dell’attaccante è molto delicato, perché può cambiare tutto nel giro di poco tempo. Novakovich, Lasagna e Favilli sono giocatori che in B segnano, poi anche Falletti è molto forte. Sono molto sereno guardando al reparto offensivo del Bari“.
Sull’obiettivo del Bari: “Secondo me ce la può fare a fare i playoff. È giusto ambire a traguardi importanti, poi qualora li raggiungesse sarebbe un campionato a sé dove tutto può succedere. È giusto andare coi piedi di piombo, ma ritengo che il Bari possa ambire ai playoff e poi puntare a qualcosa di bello“.
Sul nuovo ruolo di Di Cesare: “Il suo ruolo e la sua figura sono molto importanti. È come se facesse da ponte tra la squadra e la società. Ha competenze calcistiche e conosce le dinamiche dello spogliatoio. Può dare tanto al Bari anche in questa nuova veste“.
Sul ricordo di Bari: “Ne ho tanti. Sicuramente è stata la più bella annata della mia carriera, perché giocare per il Bari prescinde dalla categoria. È tutto quello che si crea che è magico: dallo stadio la domenica, il padre che porta la figlia, fare la spesa ed essere conosciuto senza essere nessuno, sentire l’inno. Sicuramente la doppietta con la Sancataldese è ciò che ricordo maggiormente, in quella che è la partita della rinascita. Due gol sotto la curva Nord nella prima partita casalinga in D sono indimenticabili, così come tutto l’anno a Bari. Giocare a Bari è una fortuna per chiunque e io sono stato fortunato“.