ESCLUSIVA PSB – Maifredi (ag. Ruocco): “Conoscevamo già Botturi, Mantova è stata una scelta semplice. Possanzini è un maestro”
L'intervista completa
Christian Maifredi, agente di Francesco Ruocco, centrocampista del Mantova, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per parlare del suo assistito. Il procuratore di Wave Football ha raccontato le qualità del giocatore, ma anche il suo passato, caratterizzato da tanto lavoro e impegno, che lo hanno portato fino alla Serie B. Di seguito l’intervista completa:
In questo inizio di campionato abbiamo iniziato a conoscere il Mantova e i suoi interpreti, quali sono le caratteristiche di Ruocco? Come si trova all’interno dello schema di gioco di Possanzini?
LE CARATTERISTICHE DI RUOCCO – “Si è trovato benissimo fin da subito, perché il gioco di Possanzini è molto propositivo e d’attacco, che crea tante situazioni, e Francesco essendo tecnico riesce ad esprimersi al meglio. Lui può fare l’esterno a piede invertito o il trequartista, è un giocatore brevilineo e con tanta tecnica, che così viene messo nelle condizioni di toccare tanti palloni, di saltare l’uomo, di dare superiorità e di divertirsi”.
GLI ALLENAMENTI DI POSSANZINI – “Mi ha detto che gli allenamenti di Possanzini sono molto differenti l’uno dall’altro e stimolanti e il tecnico è carismatico. Soprattutto è un allenatore che infonde nel giocatore tanta sicurezza e fiducia in sé stesso. Questo sta aiutando Ruocco a crescere”.
Quali sono le sue sensazioni, e quelle del giocatore, sulla stagione e gli obiettivi di Ruocco e del Mantova quest’anno?
“L’obiettivo del club è sicuramente quello di permanere in Serie B, quello del giocatore è di contribuire con quanti più gol e assist. Tutti i calciatori vogliono esprimersi al meglio per raggiungere i migliori obiettivi di squadra e di categoria. Sta facendo un inizio di campionato molto positivo, anche se non parte sempre dal primo minuto, riuscendo a mettere in mostra le proprie caratteristiche. È arrivato anche il primo gol in Serie B. C’è sempre da migliorare, ma ha un maestro che lo può aiutare a crescere tanto e diventare un giocatore importante”.
Su Possanzini…
“C’è stata subito una buona intesa tra i due. Davanti Possanzini può contare su tanti giocatori forti e con caratteristiche ben definite per il suo gioco e ha riscontrato anche in Francesco questo. Io e il giocatore siamo molto contenti di beneficiare di questo allenatore”.
Ci racconta il passaggio di Ruocco dal Torres al Mantova e le emozioni che entrambi avete provato? Quali sono i vostri ricordi più belli in Sardegna?
“Dopo l’ottima stagione alla Torres, in estate è nato l’interesse del Mantova e, soprattutto, il re-interesse di Botturi, che lo aveva portato in Primavera a Brescia. Per noi è stata una scelta semplice, conosco il posto da diverso tempo e anche il ds Botturi. Si è inserito in un contesto che non conoscevamo direttamente, ma sapevamo indirettamente che sarebbe stata la giusta destinazione”.
Francesco Ruocco ha fatto molta gavetta, seppur sia ancora giovane, militando in Serie C e Serie D. Quanto è servito mentalmente e tecnicamente questo percorso?
IL PERCORSO – “Per me è servita tantissimo, lo conosco da quando ha 10 anni e ha fatto un lungo e difficile percorso. Non era stato confermato a Brescia ad un certo punto ed è stato Botturi a riportarlo a casa. Ha vissuto in tenera età situazioni calcistiche diverse da quella che era la lettura iniziale del suo futuro e la parentesi in cui va nei professionisti e poi torna nei dilettanti l’ha ancora più fortificato. Abbiamo un ottimo rapporto insieme e abbiamo lavorato sul pensiero di guardare all’obiettivo finale, e non la situazione nell’immediato. A Sassari si è trovato benissimo e la società lo ha aiutato moltissimo. Lui è stato forte, ma abbiamo scelto bene”.
GIANA ERMINIO – “Dopo l’ottima stagione in Primavera del Brescia in coppia con Lorenzo Lucca, dove segna più di 15 gol e fa un ottimo campionato, Ruocco va in prestito alla Giana Erminio in Serie C. Colleziona 15 presenze e 2 reti e ha qualche problema muscolare lungo l’anno. Non trova il modulo a lui congeniale, la squadra giocava con il 3-5-2, ma si adatta e fa un buon campionato”.
TORRES – “L’anno dopo non troviamo una collocazione in C e facciamo una scelta di cuore, andando alla Torres in Serie D: il ds Colombini lo conosceva molto bene e c’era un gruppo di giocatori importanti. Il club arriva ai playoff e poi accede alla Serie C, campionato in cui negli ultimi due anni si è messo in mostra, la scorsa stagione soprattutto”.
Quale è la sua visione sul campionato in corso di Serie B?
“Ci sono squadre che hanno un paio di marcie in più, come Pisa e Sassuolo, e ci sono una decina di squadre che possono lottare per le posizioni in zona playoff. Il campionato di Serie B è lunghissimo e difficilissimo, tutto si può stravolgere. Secondo me l’importante è avere una squadra e un gruppo forte nell’insieme, che coltivi l’obiettivo comune strada facendo, senza obiettivi lungimiranti, ma lavorando sul breve”.