Ascoli, serenità non significa esonerare Aglietti
Nel campionato cadetto tiene banco, negli ultimi giorni, la situazione Aglietti-Ascoli: il tecnico pare non essere più così sicuro di continuare la propria avventura sulla panchina dei marchigiani, alla luce dei deludenti risultati ottenuti dalla sua squadra fino ad ora (la classifica dice ventesimo posto, in piena zona retrocessione). Nonostante la fiducia conferitagli dalla società […]
Nel campionato cadetto tiene banco, negli ultimi giorni, la situazione Aglietti-Ascoli: il tecnico pare non essere più così sicuro di continuare la propria avventura sulla panchina dei marchigiani, alla luce dei deludenti risultati ottenuti dalla sua squadra fino ad ora (la classifica dice ventesimo posto, in piena zona retrocessione). Nonostante la fiducia conferitagli dalla società nelle ultime ore, c’è ancora chi continua a fare nomi circa il successore: Menichini e D’Aversa sembrano essere i più gettonati, ma attenzione a Calori. Rumors, accostamenti, smentite e nuove voci, tutti elementi che sicuramente non fanno altro che minare la già poca serenità di un gruppo che in questi ultimi tempi ha dovuto patire le fatiche psicofisiche dovute agli spiacevoli avvenimenti che hanno colpito il territorio, che si è ritrovato spesso senza tifosi (con il Del Duca che pare però poter strutturalmente “risorgere”) e che per risalire la china ha bisogno della vicinanza di tutti coloro che voglio il bene dell’Ascoli. Ecco perché ritrovare serenità significa compattarsi, fare gruppo, seguire le indicazioni dell’allenatore che, ricordiamo, deve gestire una rosa che, dati alla mano, è la terza più giovane della Serie B e che quindi necessita di tempo per poter esprimere il massimo del proprio potenziale. Siamo a novembre, il campionato è lungo. Picchio, non demordere…