Palermo-Catanzaro, Dionisi: “Cori? Non mi dimetterò mai. Nessuna guerra tra me, Brunori e la società”
L'analisi del tecnico rosanero dopo l'ennesimo crollo stagionale
Alessio Dionisi, tecnico del Palermo, è intervenuto in conferenza stampa al termine della gara contro il Catanzaro. Di seguito le dichiarazioni raccolte dalla nostra redazione:
CLIMA COMPLICATO – “Io a rischio? Ho la sensazione che la squadra sia viva, meritavamo di più. Se non porti gli episodi dalla tua, diventa difficile. L’atmosfera era un po’ particolare, ce lo aspettavamo. Siamo al di sotto delle aspettative. Il responsabile è l’allenatore, ne può pagare o meno le conseguenze. Ci metto la faccia e mi sento molto responsabile. So che devo fare di più. Se parliamo della prestazione, cosa dobbiamo fare? Abbiamo fatto molto più degli avversari, ma abbiamo perso. Loro hanno espresso buona qualità del gioco, nonostante fossimo costantemente nella loro metà campo”.
FUORI DALLA ZONA PLAYOFF – “Se penso a dimettermi? Mai. Sarebbe come fuggire via dalle proprie responsabilità, ci metto la faccia e vengo a parlare. Sono responsabile, alleno e di più non posso fare. Stiamo facendo il massimo e questo non basta. Se le cose non vanno, si additano giustamente responsabilità sempre al tecnico. Non giro le spalle alle difficoltà. Nella mia carriera ho dimostrato di avere carattere”.
GUERRA TRA ME, SOCIETA’ E BRUNORI – “Perché guerra? Oggi Matteo aveva mezz’ora perché aveva un problema al polpaccio. Lo staff sanitario me l’ha consigliato. Lo sapevo già ieri, ma non potevo dirlo. Non sai come va l’allenamento e se le cose migliorano. Qui non ci sono guerre, nell’aria si vuole credere che ci siano giocatori nuovi contro i vecchi. Non sono venuto per allenare una squadra nuova e fare epurazione. Le mie aspettative erano diverse, ma adesso bisogna metterci la faccia. Bisogna metterci cuore e carattere. Decido solo le cose che competono alla mia professione”.
INGRESSO DI BRUNORI – “Titolare nelle prossime? Perché no? Quando è entrato Matteo ha attaccato bene la profondità. Abbiamo fatto un’infinità di cross, alcuni non sono andati bene. Gli episodi non ci girano, ma dobbiamo essere più bravi di questo. Intorno a noi l’atmosfera non è semplice, ma è la conseguenza di ciò che abbiamo fatto. Dobbiamo farci sentire con l’arbitro, ma stare dentro la partita. Nel primo presunto rigore a nostro favore, siamo andati a protestare in cinque. Se avessimo preso gol lì, sarebbe stato da pazzi”.
AVVIO SHOCK – “Abbiamo perso dei duelli nei primi minuti, ma dopo la partita è cambiata. Abbiamo fatto tutto il primo tempo nella loro metà campo, il secondo è stato simile. I giocatori brevilinei potevano farci vincere la gara ritrovandoci degli spazi più ristretti. Devo andare più sulle sue caratteristiche. Ranocchia era ammonito, Nikolaou era in difficoltà a livello fisico. Ho fatto alcuni cambi per delle situazioni in campo, altri per vincere la partita”.
MODULO E INTERPRETI – “Onestamente far di più a livello offensivo diventa difficile. Cosa dobbiamo dire ai ragazzi? Fate gol? Quando il pallone pesa di più, tutto diventa più difficile. Ovvio che dovremo avere la struttura per sopperire alle difficoltà. Dall’inizio dell’anno, non siamo stati molto performanti in avanti. Ho fiducia nei nostri giocatori perché danno il massimo e lavorano per la squadra. In questo momento sono meno in fiducia, non posso che sostenerli”.
BANIYA – “Non ha giocato per scelta tecnica. Nedelcearu meritava di giocare da un po’, quindi dovevo scegliere. Ionut ha coperto più ampiezza in zona difensiva. Rayyan è un giocatore comunque affidabile. Nedelcearu ha fatto una buona partita nel risultato negativo”.
SOLUZIONI E MERCATO – “Del mercato non voglio saperne nulla. Sono consapevole della mia posizione e del mio ruolo. Ci sarà qualcuno che ci penserà e apporterà degli accorgimenti. Penso che abbiamo i mezzi per fare meglio. Dobbiamo stare dentro ai playoff e migliorare la posizione dello scorso anno. Siamo indietro rispetto all’obiettivo dichiarato, me ne assumo le responsabilità”.
CONFRONTO CON LA DIRIGENZA – “Continueremo ad andare in ritiro per affrontare il problema e parlarne. Bisogna essere consapevoli, il momento dice che le cose non stanno andando bene. Non so se può servire, ma è un segnale per tutti. Soprattutto per noi, per restare più uniti, non per trovare colpevoli ma soluzioni”.