ESCLUSIVA PSB – Ricchiuti: “Il Catania tornerà nella categoria che merita”
RICCHIUTI CATANIA – Quattro stagioni nelle quali le emozioni provate furono uniche. Quella del Catania degli argentini, del quale Adrian Ricchiuti ha fatto parte, è stata una bellissima pagina della storia recente della Serie A. Una squadra ed una città che ballavano il tango, prima delle difficoltà che hanno portato il club nelle serie inferiori. […]
RICCHIUTI CATANIA – Quattro stagioni nelle quali le emozioni provate furono uniche. Quella del Catania degli argentini, del quale Adrian Ricchiuti ha fatto parte, è stata una bellissima pagina della storia recente della Serie A. Una squadra ed una città che ballavano il tango, prima delle difficoltà che hanno portato il club nelle serie inferiori. Adesso, però, è tempo di risalire la china, con il ripescaggio in cadetteria divenuto concreto. Abbiamo raggiunto in esclusiva l’ex trequartista degli etnei, il cui legame con la città è ancora quello di qualche anno fa.
Adrian, in attesa della conferma definitiva da parte della Federcalcio, il Catania può considerarsi ufficiosamente in Serie B. La società e la piazza sono in festa.
“È da ieri che guardo le immagini, dalle quali emerge tanta felicità. Sono del parere che non bisogna esultare delle disgrazie e dei problemi altrui, nel calcio come nella vita. Restando, però, prettamente in tema Catania, il club torna dove gli compete. La piazza merita il salto di categoria, l’appoggio che ha dato alla squadra nell’ultima stagione è stato un qualcosa di straordinario. Sono davvero contento”.
Quella con il Catania, da calciatore, è stata per te un’esperienza sicuramente importante, dato che hai avuto modo di metterti in mostra in Serie A. Che ricordi hai di quelle annate?
“Catania è una città che mi è rimasta nel cuore e alla quale sempre sarò legato. Sono orgoglioso di aver indossato questi colori, grazie ai quali ho potuto conoscere la Serie A e vissuto momenti che mai dimenticherò. Sono e sarò grato al direttore Lo Monaco e il presidente che mi hanno dato questa grande opportunità. I miei figli vivono a Catania, torno spesso in città, dove mi trovo davvero bene. Come ti dicevo prima, sono felice che sia tornata nelle categoria che merita”.
Chiudiamo con una tua considerazione: siamo ad agosto e, tra Serie B e Serie C, vi sono ancora società che non sanno in quale categoria militeranno. Altre compagini hanno invece vissuto vicissitudini che hanno portato a mancate iscrizioni e fallimenti. Come mai, secondo te, si è così poco propensi ad aumentare i controlli e, in generale, modificare requisiti da rispettare e regolamenti?
“Quanto successo parte dalla Serie A per poi coinvolgere anche le categorie inferiori, chiaramente con le differenti situazioni per ogni società coinvolta. Non posso credere al fatto che ancora non si conoscano le compagini che militeranno in Serie C nella prossima stagione. Ti porto un esempio più che concreto: con il Rimini (società nella quale, dopo aver regalato grandi giocate da calciatore, Ricchiuti adesso lavora come dirigente, ndr) siamo impegnati domenica in Coppa Italia Serie C contro il Ravenna ma, ad oggi, non sappiamo ancora quale sarà la terza squadra che completerà il nostro Girone. Credo che ci sia poca voglia di fare chiarezza sul reale status quo delle cose, tutti hanno imparato a fare ricorso, anche quando si è nel torto. Sotto quest’aspetto, a mio avviso, dobbiamo imparare dall’estero, nei confronti del quale stiamo facendo una pessima figura”.