Da 0 a 10 – Il VAR mostra i suoi limiti a Pisa, Pigliacelli e Audero prodigiosi. Mantova, è ancora distruzione dal basso
I nostri voti
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Emmanuele Ciancaglini/Getty Images - Via One Football
La giornata numero 27 di Serie B è andata in archivio nel solito weekend intenso di emozioni e ricco di spunti, con diverse polemiche. Di seguito il nostro pagellone dal meglio al peggio.
Il pagellone di Serie B
10 – Pigliacelli e Audero, prodigiosi!
I portieri di Catanzaro e Palermo mettono la firma in modo imponente sui successi contro Spezia e Cosenza. Le 3 parate nel finale del Picco sfidano la logica, soprattutto la terza, e valgono 3 punti di pura sofferenza. I rosanero, pur dilagando nel corso della gara, sullo 0-0 devono fare totale affidamento sull’estremo difensore. Anche qui, 3 interventi salva risultato su Artistico. Di una difficoltà estrema il secondo su colpo di testa ravvicinato.
9 – Gli applausi del Marulla a Pohjanpalo
In un momento in cui per il Cosenza c’è ben poco da festeggiare, i tifosi non perdono l’amore per il calcio. Bellissimo gesto quello della standing ovation a Joel Pohjanpalo al momento del cambio. Nell’attesa di rivedere calciatori di questo calibro in rossoblù, il pubblico sa godersi le gesta di un avversario fortissimo. Gesto di grande sportività e passione.
8 – La rinascita del Cesena
Michele Mignani era stato messo in discussione decisamente troppo presto. Sfruttando al meglio la commistione tra giovani in rampa di lancio e acquisti del mercato invernale, il tecnico ha ridato linfa ai romagnoli. Il successo di Cremona è l’ennesimo scalpo importante di una stagione che merita il suggello della partecipazione ai playoff. Saper dare tempo agli allenatori è importantissimo e i risultati lo dimostrano.
7 – Bari, che impatto dei nuovi
Dopo Pereiro e Bonfanti, ecco il primo gol in maglia biancorossa di Maggiore. Gli innesti voluti da Magalini e Di Cesare stanno aiutando molto Moreno Longo in questo girone di ritorno. La squadra pugliese macina punti ed è sempre più solida. Le certezze crescono di giorno in giorno e saranno vitali al momento della volata playoff. Il gruppo c’è, la mentalità anche. Il Bari è pronto.
6 – Juve Stabia stoica a Pisa
Al di là degli episodi, la squadra di Guido Pagliuca sfoggia un’altra prestazione impressionante. Brilla in 11 vs 11, ma non si scompone e non rinuncia a giocare neppure in inferiorità numerica passando infatti in vantaggio. La rivelazione del campionato non rinnega se stessa neppure in una trasferta difficilissima come quella di Pisa, confermando una volta di più la credibilità della candidatura in chiave playoff.
5 – Cremonese, che mediocrità
Si tratta della squadra a cui questo voto è stato assegnato più volte. La sconfitta è sfortunata, ma ogni settimana i grigiorossi si mostrano troppo fragili e superficiali per ambire agli obiettivi che una rosa del genere fa presupporre. Essere scavalcati in classifica dal Catanzaro è un campanello d’allarme, pari all’erroraccio di un punto di riferimento come Antov sul primo gol del Cesena. Così non si va lontano.
4 – Il piattume del Brescia
Ancora uno 0-0 per la squadra di Rolando Maran, che adesso ha un singolo punto di vantaggio sulla zona playout. Anche contro il Südtirol il copione è il solito: con la gara che non si sblocca, le Rondinelle non graffiano mai con la necessaria pericolosità. Il modo in cui la squadra si adatta a gare chiuse non può non spaventare. Con un ambiente così in subbuglio e un gruppo in difficoltà, sarà difficile lottare contro squadre col coltello tra i denti.
3 – Mantova, the same old story
Ancora una sconfitta patita per un errore nella costruzione dal basso. Quando gli ideali cozzano con la realtà e la proposta diventa la causa di tante sconfitte, urgerebbe un mea culpa e un adattamento alle situazioni concrete. Possanzini è un allenatore di talento, ma farebbe bene a liberarsi dell’aura di integralista che tanto va di moda nella becera comunicazione contemporanea. La salvezza passerà anche se non soprattutto da un cambio di atteggiamento.
2 – Cittadella, ci risiamo?
Poche volte si ricorda di un impatto negativo come quello del neo-acquisto Matino. Errore costato la sconfitta contro il Catanzaro, col Modena tiene la linea altissima fallendo sistematicamente nella trappola del fuorigioco. Non si può però addossare la sconfitta a un solo calciatore. Il piano gara di Dal Canto ha fatto acqua da tutte le parti e la sensazione di solidità trasmessa nell’inizio di 2025 sta svanendo sin troppo rapidamente.
1 – Salernitana, approccio horror
Quasi 18.000 tifosi sugli spalti, uno scontro salvezza con una squadra come il Frosinone la cui crisi è altrettanto profonda. C’erano tutti gli ingredienti per aggredire la gara e invece il primo tempo è stato disastroso. Più che gli errori tecnici e i limiti complessivi, spaventa terribilmente l’aspetto caratteriale. Soffrire così tanto una partita in cui bisognava imporsi in Serie B di solito è il viatico per la retrocessione.
0 – Il VAR formato Serie B collassa a Pisa
Il gol del 2-1 concesso al Pisa non sapremo mai spiegarcelo del tutto. Dalla nostra prospettiva è difficilissimo dire se il pallone colpito di testa da Morutan superi interamente linea e non è stata resa disponibile un’immagine che lo dimostri. Lascia enormi dubbi anche la rete precedentemente annullata ai toscani sullo 0-0 per presunto superamento della linea laterale da parte della sfera. Non è questione di arbitri, non è questione di club favoriti e altri penalizzati. Una gara che valeva una fetta importante di promozione è stata segnata da due episodi su cui la tecnologia a disposizione (ossia la Goal Line Camera su cui faremo approfondimento) non è in grado di eliminare ogni dubbio. Servono più telecamere, serve una Goal Line Technology equivalente a quella della Serie A. Ne va della credibilità del campionato.