Foggia, Padalino: “Chi sceglie Foggia ambisce a fare il massimo”
FOGGIA PADALINO – Dopo una settimana di fuoco in casa Foggia, a seguito dell’esonero di Gianluca Grassadonia, è stato incaricato di prendere le redini della squadra Pasquale Padalino, foggiano di nascita ed esordiente in serie B. Ecco le sue prime parole da tecnico rossonero in conferenza stampa riportate dal sito calciofoggia.it: “Vedo che siete in […]
FOGGIA PADALINO – Dopo una settimana di fuoco in casa Foggia, a seguito dell’esonero di Gianluca Grassadonia, è stato incaricato di prendere le redini della squadra Pasquale Padalino, foggiano di nascita ed esordiente in serie B. Ecco le sue prime parole da tecnico rossonero in conferenza stampa riportate dal sito calciofoggia.it:
“Vedo che siete in molti e ringrazio Nember, la famiglia Sannella e Fares di questa opportunità. Non posso sbagliare non solo perché ci rimetterei di mio, ma anche perché è la squadra della mia città e non voglio deludere i miei concittadini. Conoscete bene me ed i miei collaboratori, e ci metteremo il massimo impegno. Nonostante ci sia una mia conoscenza perché da tifoso seguivo il Foggia, è normale che dovrò studiare bene le dinamiche dello spogliatioio. Ribadisco di voler ritrovare la strada smarrita, attraverso un lavoro attento e la collaborazione di tutti coloro che partecipano alle sorti di questa società, partendo dai calciatori, passando per la società e la “squadra invisibile” che ci ha accompagnati già dalla Serie D. Da soli nessuno fa nulla ed è il nostro intento formare una struttura che tocchi tutte le componenti, compresi stampa e tifosi. Sono felice e tutti insieme abbiamo solo l’obiettivo di tirare avanti e scalare quante più posizioni possibili e far tornare il sorriso a tutti.
Sono l’ultimo arrivato e pensare oggi di poter dare delle risposte certe sugli obiettivi è presuntuoso. Chi intraprende questo percorso in una città come Foggia, non possa fare altro che ambire al massimo. La realtà ci dice che siamo terzultimi, ma l’ambizioni deve rimanere uguale e non dobbiamo pensare oggi di porci dei limiti. Prima di fare dei passi bisogna farne altri. Serve trovare la giusta strada per recuperare le posizioni che forse questa squadra merita.
Le due società (quella di quando lasciò il Foggia e quella odierna) sono diverse. Quella passata ha fatto il massimo per quello che poteva e si parlava di solidarietà foggiana, con ognuno che ha dato tutto, senza badare a tornaconti economici, che passavano in secondo piano, così come per me ed il mio staff è stato anche questa volta. Foggia vuole adrenalina, fare quel qualcosa in più e tornare lì dove tanti anni fa è stata fatta la storia. Passarci attraverso uno o più anni non lo possiamo sapere, ma è l’obiettivo nostro e della società. Attraverso le difficoltà abbiamo capito cosa significa far parte del progetto Foggia. Poi ci sono priorità che vanno affrontate al tempo giusto, senza correre, senza però sotterrare l’ambizione.
Lasciai Foggia in passato perché avevo dei punti di vista lontani con l’altra società, ma è inutile andare indietro e parlare di quello che è stato. È bello ricordare quei due anni e siamo contenti di come siano andati. Se 7 anni fa ci avessero detto che avremmo provato a salire in B ci avremmo messo la firma. In me qualcosa è cambiato in questi anni, ho qualche capello bianco in più ma ho ancora voglia di essere protagonista in questa città. Non mi sento profeta in patria e so di essere sotto osservazione. Mi sentirei in difficoltà lontano da casa, ma non qui. A Foggia a volte ti vedono anche dove non ci sei. Il direttore ora ha Sergio Di Corcia come sosia. Dal mio punto vista non manca il desiderio di essere protagonista nella mia e nella vostra città. I periodi storici che sono stati rimarrano tali e speriamo di poterli migliorare attraverso una collaborazione oltre il nostro ruolo. Darò il massimo ma se posso dare una mano, non mi tiro indietro.
Conoscevo alcuni della rosa per averci giocato contro. Ho pensato molto e dormito poco per quanto c’è da fare. La presenza del capitano Agnelli e del vice Loiacono credo sia importantissima. Cristian non deve essere elogiato da me e dimostra in tutti i giorni quanto vuole dare. Giuseppe parte sempre dalla panchina e credo saranno fondamentali anche quest’anno.
Conosco Gianluca Grassadonia ed ho deciso di non telefonarlo per un motivo molto semplice: ho subito degli esoneri, alcuni anche inaspettati dato i risultati, anche se nel calcio ci sono altre dinamiche oltre al metodo sportivo. Quando si viene esonerati non importa chi potesse sostiutirmi, ma perché fosse accaduto. La mia preoccupazione era quella di capire le motivazionie e gli errori commessi. Se mi avessero chiamato probabilmente non sarei stato d’aiuto perché forse sarei stato poco sereno o lucido. Non voglio mettere Grassadonia in certe condizioni ed io non voglio farmi condizionare. Solo lavorando e vedendo i calciatori si potrà arrivare ad avere la giusta valutazione di tutti. Credo che farò dei piccoli accorgimenti su quello che la rosa già sa, per dare quel qualcosina in più oltre alla serenità che forse non c’è, perché con Pavone in panchina, che ringrazio, c’è stata una reazione. Avremo tre partite da preparare in poco tempo e non avrebbe senso dare molte nozioni in poco tempo. Condivido la formazione fatta da Pavone ed il risultato gli ha dato ragione”.
Durante la conferenza stampa è intervenuto anche il ds Luca Nember: “Mi ero ripromesso di non fare più presentazioni, ma sono contento ed orgoglioso di dover presentare il nuovo allenatore, anche se si tratta ovviamente di un cambio doloroso. Ringrazio Grassadonia che ha accettato una sfida a luglio e ringraziamo anche Pavone ed il suo staff che ci hanno aiutato settimana scorsa. Abbiamo preso tempo perché volevamo ponderare bene la scelta ed abbiamo scelto Padalino perché siamo convinti che sia la persona giusta e che possa darci soddisfazioni, sia a noi società che ai tifosi. Non so cosa potremo fare, ma abbiamo un mister motivato, con un carattere forte, che già ci seguiva e che gioca in casa. Per me una persona che accetta questa sfida doppia, sapendo cosa può rischiare ma anche cosa può mettere, è una gran cosa. Ieri abbiamo ufficializzato e stamattina ha condotto il primo allenamento. I suoi collaboratori saranno il vice Sergio Di Corcia ed il preparatore atletico Paolo Fiore, con Nicola Dibitonto che sarà il preparatore dei portiere. Con Padalino non ci siamo ancora confrontati sul mercato, lo conosco dal punto di vista professionale e credo possa darci una grande mano per trovare la strada che forse si era smarrita”.