Carpi, Cissé: “Abbiamo dimostrato di essere vivi, vogliamo la salvezza”
CISSE CARPI SALVEZZA – L’attaccante Karamoko Cissé, acquistato dal Carpi nel corso dell’ultimo giorno di mercato, ha parlato quest’oggi in conferenza stampa. Queste le sue parole, raccolte dal sito ufficiale del club: “Ho trovato un ambiente molto carico e molto voglioso nonostante la situazione di classifica non sia delle migliori. C’è tanta voglia in tutti di ribaltare la situazione, […]
CISSE CARPI SALVEZZA – L’attaccante Karamoko Cissé, acquistato dal Carpi nel corso dell’ultimo giorno di mercato, ha parlato quest’oggi in conferenza stampa. Queste le sue parole, raccolte dal sito ufficiale del club:
“Ho trovato un ambiente molto carico e molto voglioso nonostante la situazione di classifica non sia delle migliori. C’è tanta voglia in tutti di ribaltare la situazione, lo staff è sul pezzo, si lavora molto e credo che lavorando in questo modo ne verremo fuori. La trattativa per venite qui? Avevo manifestato al Verona la mia volontà di andare a giocare perché avevo trovato poco spazio nella prima metà di stagione e il Carpi è la società che mi ha voluto più di tutte e ha creduto in me. Come in ogni aspetto della vita, le cose bisogna volerle. Chi ci dovesse vedere lavorare, penserebbe che questo gruppo non merita questa classifica. Dobbiamo lavorare come stiamo facendo, metterci ancora più cattiveria perchè la squadra ci crede e ha voglia di salvarsi e sono convinto che con questo gruppo ce la faremo. Tatticamente ho sempre fatto la punta centrale tranne negli ultimi due tra anni che ho giocato attaccante esterno. Credo di potermi esprimere al meglio da punta centrale, dove mi sta provando il mister. Le ultime due partite con il Brescia primo della classifica e il Verona hanno comunque dimostrato che la squadra c’è e vuole salvarsi. Adesso dobbiamo fare i punti sia in casa che fuori perchè se ci vogliamo salvare dobbiamo far punti anche in trasferta ma è normale che in casa con l’aiuto del nostro pubblico dobbiamo fare meglio. Sono arrivato in Italia a 12 anni e ho sempre vissuto in un paese in provincia di Bergamo, Petosino, dove ho cominciato a giocare all’oratorio. Da lì ho fatto tutta la trafila nelle giovanili dell’Atalanta dove ho avuto anche l’occasione di fare 3 presenze in A, poi sono stato all’Albinoleffe in B e in C e poi ho girato un po’. Mi considero ormai italiano, sono qui da 19 anni. Qui si lavora molto, ci si fa il mazzo ogni giorno. Se vogliamo salvarci, dobbiamo darci dentro e fare più degli altri. Personalmente sto bene, ma la scelta di quando e quanto farmi giocare è del mister. Io faccio parte di un gruppo che è qui tutto per lo stesso obiettivo: la salvezza del Carpi. I pochi gol finora di noi attaccanti? E’ vero, sono numeri oggettivi. Dobbiamo migliorare, ma se col nostro lavoro facciamo segnare un compagno e arrivano i punti va bene lo stesso. Conta segnare un gol in più degli avversari ed è normale che gli attaccanti siano i più predisposti, ma è importante il risultato della squadra. La finale col Benevento da avversario? In questi anni il Carpi ha sempre fatto campionati di vertice, con anche un anno in A, e fa un po’ strano adesso vedere il Carpi in basso. Ci sono annate così, vedendo come lavorano i ragazzi viene da chiedersi come sia possibile questa classifica, ma adesso sta a noi venirne fuori”.