IL PUNTO SULLE CAMPANE – Ottovolante Benevento, Ascoli sorride ancora alla Salernitana
BENEVENTO SALERNITANA – Ottavo risultato utile consecutivo e terza vittoria di fila per il Benevento. L’1-0 al Cittadella (il terzo su tre partite disputete in stagione contro i veneti) vale ai sanniti il terzo posto in classifica (quota 39), a meno tre dal Palermo secondo e meno quattro dalla capolista Brescia. Ritrova la vittoria dopo quattro […]
BENEVENTO SALERNITANA – Ottavo risultato utile consecutivo e terza vittoria di fila per il Benevento. L’1-0 al Cittadella (il terzo su tre partite disputete in stagione contro i veneti) vale ai sanniti il terzo posto in classifica (quota 39), a meno tre dal Palermo secondo e meno quattro dalla capolista Brescia. Ritrova la vittoria dopo quattro giornate la Salernitana. I tre punti di Ascoli portano i granata a meno uno dall’ultimo posto play off occupato dal Perugia (32 punti).
Partita intensa, tattica, fisica e non di certo bella quella tra Benevento e Cittadella. I giallorossi sono spietati e concreti, capitalizzando al meglio l’unica vera occasione del match: al 40’ Coda (11 reti in campionato) di testa colpisce su calcio di punizione dalla sinistra di Buonaiuto. Al resto ci pensano una difesa perfetta, il solito, decisivo Montipò (terzo cleen sheet consecutivo per lui e miracolo al 95’ su Diaw) e un pizzico di fortuna. Si, perché il Cittadella gioca bene e crea, non sembrando una squadra che non vince da nove partite, ma la sorte non le sorride e soffre le tante defezioni. Non incidono, invece, sul risultato l’assenza di Insigne (ma sulla prestazione sì), e il forfait a fine primo tempo di Volta; i sostituti danno però il loro prezioso apporto. Contro la squadra di Venturato a non convincere è il centrocampo, poco incline al palleggio e che ha sofferto l’aggressività e l’intensità degli avversari. La squadra di Bucchi non esprime un gioco fluido ed armonioso, ma è matura, compatta tra i reparti, aggressiva, combatte su ogni palla e sa soffrire, speculando spesso e volentieri sull’avversario. Il gruppo è affiatato e i giocatori conoscono a vicenda le caratteristiche del compagno. Il tecnico romano ha trovato finalmente quadra e continuità, “siamo diversi dal passato” e può dirlo a ragion veduta. La trasferta di Foggia, sfida da sempre dal sapore particolare, sarà un altro banco di prova, con la voglia di riscattare la sconfitta casalinga dell’andata. I pugliesi, dopo l’1-1 di Padova, cercano punti salvezza e una vittoria che manca da ben sei giornate. Per lo Zaccheria ci sono da valutare le condizioni di Volta, uscito anzitempo sabato per una botta alla caviglia, in caso di forfait c’è Tuia, Letizia (affaticamento agli adduttori) e Insigne (dolore muscolare).
Dopo un mese di buio la Salernitana riaccende la luce, espugnando il Del Duca di Ascoli 2-4. Eppure sembrava tutto in salita il match per gli uomini di Gregucci, con il gol di Ninkovic dopo soli 3 minuti. Ma la reazione granata è veemente e rabbiosa con il ritorno al gol al 13’ di Calaiò, alla prima da titolare, sugli sviluppi di un angolo, l’1-2 di Casasola al 18’ sempre su corner, l’argentino è alla quinta rete in campionato, e Jallow che rompe il digiuno da gol al 40’(c’è però un evidente controllo di braccio dell’ex Trapani). Ad inizio ripresa Beretta riapre i giochi, ma i campani, sfruttando anche la superiorità numerica per il rosso a Ganz, firmano il poker in zona recupero ancora con Jallow. Ma i tre punti in terra marchigiana nascondono luci ed ombre. Gregucci stavolta azzecca lo starting eleven, rivitalizzando attacco e centrocampo con gli innesti di Mazzarani (a discapito di Djavan Anderson) e Calaiò (quota 180 per l’arciere in carriera), e non sbaglia le sostituzioni; i suoi inoltre sfruttano bene l’arma letale palle inattive per buttarla dentro. La nota dolente è l’approccio, con i primi 15 minuti di gara che rischiano di costare carissimo. Nel secondo tempo poi l’ippocampo dimostra incapacità di gestire il vantaggio e fare la partita (come fatto nella prima frazione), abbassandosi sensibilmente e soffrendo con i tre difensori, e solo l’imprecisione offensiva dei bianconeri non fa capitolare la Salernitana. Una Salernitana finalmente pungente in attacco e non solo per il poker. Ma soprattutto per l’approccio dei due esterni, Casasola e Lopez, bravi a spingere con costanza e perché tre delle quattro reti le siglano quegli attaccanti finora mai pervenuti. L’ultimo arrivato Emanuele Calaiò ripaga le speranze di Angelo Gregucci, tornando al gol lì dove aveva gonfiato la rete per l’ultima volta (in maglia Parma), e Lamin Jallow rompe il diguno che durava dal 29 settembre (match col Verona deciso proprio da un suo gol), ricoprendo quel ruolo di esterno a lui tanto gradito. I due inoltre si intendono bene e non si pestano i piedi: l’ex Napoli, prezioso anche in fase di costruzione, ha aperto tanti spazi per le accelerate in campo aperto del gambiano che si è dimostrato finalmente più utile e generoso alla causa e più freddo sotto porta. Ora c’è un’altra occasione esterna, con il match del Bentegodi contro l’Hellas Verona, per credere ancora ai play off e sfruttare eventuali passi falsi di chi è davanti. Lontano dalla Campania il rendimento della squadra nella gestione Gregucci è positivo. Il tecnico di San Giorgio Ionico deve però valutare le condizioni di vari giocatori per la sfida ai gialloblu, vincenti a La Spezia. Da valutare le condizioni di Perticone, uscito anzitempo contro la squadra di Vivarini per una dolorosa botta alla caviglia, Casasola, lieve contrattura muscolare al polpaccio per il classe ’95, Schiavi, Di Gennaro, Akpa Akpro ed André Anderson. L’argentino, l’ivoriano e il brasiliano sperano nella convocazione per venerdì.