Lecce, Lucioni: “Sarò sempre grato al presidente. Il no al Sassuolo? La correttezza conta”
LUCIONI LECCE – Lucioni, difensore centrale del Lecce, si è raccontato alla Gazzetta dello Sport: “Non sono bello ed elegante, ma risulto sempre essenziale. Sarò sempre grato a Saverio Sticchi Damiani sia in qualità di avvocato che di presidente. Mi ha convinto a trasferirmi in Salento. Liverani è un grande allenatore. Siamo una mina vagante nell’alta […]
LUCIONI LECCE – Lucioni, difensore centrale del Lecce, si è raccontato alla Gazzetta dello Sport: “Non sono bello ed elegante, ma risulto sempre essenziale. Sarò sempre grato a Saverio Sticchi Damiani sia in qualità di avvocato che di presidente. Mi ha convinto a trasferirmi in Salento. Liverani è un grande allenatore. Siamo una mina vagante nell’alta classifica, non sappiamo dove riusciremo ad arrivare”.
Sul no al Sassuolo. “Ci siamo scoperti tutti matti, io e i dirigenti. Avrei potuto chiedere la cessione e ritrovare De Zerbi. Ma non sarei stato corretto nei confronti del Lecce, del presidente e del mio procuratore, salentino”.
Sulla squalifica. “Certo, abbiamo sofferto per la squalifica; doveva capitare proprio a me che ho sempre evitato medicinali. E agli integratori preferisco ancora una bistecca di carne al sangue. Qui stiamo benissimo, Lecce profuma di A”. “Se non avessi fatto il calciatore probabilmente avrei aiutato mio padre Franco, che è gommista. Voglio giocare altri 6-7 anni. Mi diverto a giocare, sono integro fisicamente e ho l’entusiasmo di un bambino. Poi farò il corso per direttore sportivo e prenderò lezioni private da un maestro come Pantaleo Corvino”.
Sul modello, sul ruolo e passioni per altri sport. “Il mio modello è Riccardo Zampagna, ternano come me. Arrivò in età matura nel grande calcio. Un esempio, dà speranza a chi per tanti anni milita in categorie inferiori. Sono nato centrocampista nel vivaio della Ternana, finché Traini, allenatore dei Giovanissimi mi disse: «ti cambio ruolo, se vuoi giocare a certi livelli, devi giocare in difesa». Ora quando lo incontro mi sfotte: «ogni mattina accendi un cero e pensami». Nel mio ruolo stravedo per Thiago Silva. Mi diverto a giocare a tennis e sono un grande tifoso di Federer”.