Cittadella, Moncini: “Il mio idolo è Trezeguet, mi piace anche Piatek. Volevo solo il Cittadella”
MONCINI CITTADELLA – Alle spalle una famiglia “sportiva”. Il nonno era cronista per il Corriere della Sera. Il papà un’ala tosta, che dovette smettere a seguito di un grave infortunio al ginocchio. Gabriele Moncini fa il bomber e i numeri sono eccezionali: 4 goal in 5 partite col Cittadella, di cui 3 al Lecce, tutti […]
MONCINI CITTADELLA – Alle spalle una famiglia “sportiva”. Il nonno era cronista per il Corriere della Sera. Il papà un’ala tosta, che dovette smettere a seguito di un grave infortunio al ginocchio. Gabriele Moncini fa il bomber e i numeri sono eccezionali: 4 goal in 5 partite col Cittadella, di cui 3 al Lecce, tutti di testa. Proprio lui si è raccontato alla Gazzetta dello Sport.
“Non sono un gigante, però prendo bene il tempo e i compagni sono stati bravi. Febbraio è stato un mese tosto, ma ci stiamo riprendendo. I margini di errore sono ridottissimi, se avessimo perso col Lecce dovevamo iniziare a guardarci le spalle. Volevo solo il Cittadella. Le notti precedenti alla firma non ho dormito. Ho già incontrato Donnarumma lo scorso anno (Cesena-Empoli 2-3), lui doppietta, io uno solo. Apprezzo la sua continuità, determinante per un attaccante. La mia famiglia è affollata, sono il quarto di cinque fratelli e sono zio bellissimi nipotini. Sono diplomato, l’Università per adesso la accantono. Quando studiavo non subivo passivamente il percorso scolastico, mi piaceva crescere anche lì. Fantacalcio? Sono l’ultima scelta dei miei amici, mi han detto che più di 1 non avrebbero speso… Idolo calcistico? Da Juventino dico Trezeguet, mi piace anche Piatek. Il primo goal allo Stadium l’ho segnato io, non Toni. Il giorno prima dell’amichevole con il Notts County, ci furono le prove dell’evento e giocammo noi Allievi contro la Primavera. Segnai i primi due gol. Come? Di testa”