Salernitana, Lotito: “Contestazioni? Il risultato sportivo non dipende da me. Vogliamo la A”
LOTITO SALERNITANA / Intervistato da Telecolore, Claudio Lotito torna a parlare della Salernitana. Dichiarazioni importanti quelle del co-proprietario del club, come evidenziato da TuttoSalernitana: “Abbiamo investito sulla Salernitana e vogliamo renderla competitiva a 360°, sono venuto a Salerno per vedere lo stato di avanzamento dei lavori al Mary Rosy. Non dovete credere alle leggende metropolitane […]
LOTITO SALERNITANA / Intervistato da Telecolore, Claudio Lotito torna a parlare della Salernitana. Dichiarazioni importanti quelle del co-proprietario del club, come evidenziato da TuttoSalernitana: “Abbiamo investito sulla Salernitana e vogliamo renderla competitiva a 360°, sono venuto a Salerno per vedere lo stato di avanzamento dei lavori al Mary Rosy. Non dovete credere alle leggende metropolitane che vengono messe in giro ad arte: secondo voi spendevamo 5 milioni di euro all’anno e realizzavamo una struttura nuova di zecca con l’unico obiettivo di restare in Serie B? Guardate proprio il Mary Rosy: abbiamo realizzato la sala stampa, la palestra, tre campi di calcio e una palestra, sarà un campo perfetto come l’Arechi. I costi del manto erboso ricadono su di noi, mi sembra che venga tenuto nel migliore dei modi. Il Sindaco? Se qualcuno vuole parlare con me alza il telefono e lo fa, è un atteggiamento pleonastico. Ritengo che il muro contro muro non serva a nessuno e che la critica va accettata quando è costruttiva. Sono pronto ad incontrarlo senza problemi.
Non mi sembra che in estate si dicesse che avevamo allestito una rosa debole. Bisogna ricordare che un presidente può investire, ma sono i calciatori ad andare in campo. Avevamo preso il miglior portiere della B, calciatori come Anderson e Di Gennaro, uno come Jallow sul quale abbiamo speso tanti soldi. A me piacerebbe mantenere una base solida, i giocatori vogliono venire a Salerno perché sanno che siamo una società che li mette nelle condizioni di lavorare nel migliore dei modi. Qualcuno soffre le pressioni, va via a parametro zero e ci rimettiamo. È accaduto con Donnarumma, Vitale e con il precedente allenatore. Su Di Gennaro avevamo accontentato Colantuono: lo avevo ceduto ad un altro club ma il tecnico lo ha voluto a Salerno e quindi l’ho tolto da mercato. Il mister ha fatto poi un passo indietro. È partito con entusiasmo, poi ha deciso di andare via. Non tutti hanno il mio carattere, io mi faccio scivolare tutto addosso. Altri ne soffrono e prendono altre strade. Qualcuno pensa che io sia masochista.
Tre campionati vinti di fila ci avevano ben abituato, purtroppo ci metteremo più tempo del previsto ma ce la faremo. Vorrei fugare qualsiasi dubbio: possiamo andare tranquillamente in Serie A, a quel punto sarà il sottoscritto a dover fare una scelta pur aspettando il cambio della norma. Combatterò fino alla fine per dare certezza a questo club così da abbinare solidità economica e risultati sportivi, so che la piazza ha grande passione e nessuno rinfaccia né offende. Se mi sono innamorato della Salernitana è perché incontro tifosi granata in giro per l’Italia, c’è un senso di appartenenza che non si riscontra da tante parti e che rappresenta un valore aggiunto. Potevo mai investire in una piazza che non stimo? Abbiamo bisogno del pubblico, è la nostra forza. Contestazioni? Sono convinto di voler andare avanti e persevero perché il risultato sportivo non dipende da me o mio cognato. Voglio portare la Salernitana in serie A, anche quest’anno avevamo allestito una rosa di livello ma in campo non scendiamo noi. Se pensano di intimidirci chiedendoci di andare via sbagliano, il nostro percorso proseguirà e mira alla Serie A senza ombra di dubbio. Vedrete che ve lo dimostreremo. Fabiani? Anche in questo caso ho sentito e letto cose che non corrispondono alla realtà. Se non avessimo avuto fiducia oggi non sarei qui con lui a visionare le strutture. La proprietà non lo ha mai messo in discussione. Gli errori? Tutti ne commettono, solo chi non opera non sbaglia. Ma un padre di famiglia non darà mai le colpe al figlio pubblicamente, è all’interno che dobbiamo analizzare tutto e ripartire ancora più motivati”.