Lecce, Liverani: “Ho un altro anno di contratto e abbiamo voglia e serenità di fare qualcosa insieme”
Nel corso di “Piazza Giallorossa“, trasmissione in onda su TeleRama, l’ospite di giornata è stato Fabio Liverani. L’allenatore del Lecce ha affrontato molteplici temi legati alla sua esperienza pugliese, partendo dalle voci su un suo addio a fine anno. Segue quanto evidenziato da trnews.it: “Non c’è nulla. Per come sono fatto io, se dovesse uscire […]
Nel corso di “Piazza Giallorossa“, trasmissione in onda su TeleRama, l’ospite di giornata è stato Fabio Liverani. L’allenatore del Lecce ha affrontato molteplici temi legati alla sua esperienza pugliese, partendo dalle voci su un suo addio a fine anno. Segue quanto evidenziato da trnews.it: “Non c’è nulla. Per come sono fatto io, se dovesse uscire qualcosa da qui a fine anno il presidente e il direttore sarebbero i primi a saperlo. Ho un altro anno di contratto e abbiamo voglia e serenità di fare qualcosa insieme. Poi è normale che se dovesse arrivare un a società importante i miei primi interlocutori sono presidente e direttore sportivo. Ad oggi non è un problema perché non c’è nulla”. Il tema della discussione è poi la sconfitta di Cremona: ““I ragazzi anche dopo una sconfitta sono sempre ripartiti delle volte con risultato pieno altre con un pareggio però sempre dando una risposta sul campo con la prestazione e sono convinto che i ragazzi abbiano acquisito la maturità per quello che si stanno si stanno giocando e sanno il valore di ogni partita di qui alla fine ed è normale che è importante perché il tempo per recuperare l’ipotetica perdita di punti è sempre di meno, però lo vivono con serenità com’è giusto che sia, anche dopo una sconfitta. È normale che è dura perdere il portiere dopo 25 minuti alla terza partita in 7 giorni. Eppure in quei 20 minuti noi giocavamo solo nella loro metà campo, avevamo già dato uno spartito alla gara; sinceramente ero molto preoccupato ero certo che saremmo andati in difficoltà, invece la squadra mi ha dato una grande risposta di personalità, di palleggio, di possesso, di voglia di provare a vincerla. E fino al gol obiettivamente abbiamo giocato solo noi ed è normale poi che se dopo 65 minuti con una espulsione, due pali, prendi il gol quelle tre partite consecutive hanno un peso; comunque la squadra ha mantenuto l’equilibrio e questo mi fa stare sereno”.
Il tecnico prosegue spendendo parole e considerazioni su tifosi, le condizioni di Manuel Scavone: “Credo che questo sia la gioia di questo sport: giocare in uno stadio pieno, con i colori della tua maglia, dell’appartenenza della tua città è bellissimo e credo siano dei valori che ti danno qualcosa in più. Scavone? Ha avuto una infiammazione del tendine dietro la coscia, aveva un po’ di ansia pensando che poteva essere un problema muscolare ma non è così; è quel tendine come quando si infiamma per la pubalgia sopra al flessore… probabilmente in una settimana dovrebbe risolverlo.
La chiusura è riservata alla super stagione di Mancosu: “È inevitabile che il percorso fatto da Mancosu sia sotto gli occhi di tutti. Parlo di lui perché credo che in questo anno e mezzo è quello che ho martirizzato di più e credo che uno zuccherino se lo merita; è un ragazzo meraviglioso dentro e fuori dal campo, con una voglia di imparare e crescere enorme, avendo anche 30anni, ha l’umiltà giusta per quello che si sta conquistando. Il lavoro più grande è stato quello di fargli capire che ha le qualità perfette per fare il trequartista. Lui è quello che ha avuto il margine di crescita più alto”.