Cremonese, Strizzolo: “La zona retrocessione era vicina, siamo stati poco sereni. Nel 2015 volevo smettere”
STRIZZOLO CREMONESE – Luca Strizzolo, attaccante della Cremonese, si è concesso ad una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport: “Ci siamo staccati dalla zona calda, adesso respiriamo. Vedevamo la zona retrocessione vicina, siamo stati poco sereni ma abbiamo lavorato bene. Mi sentivo in dovere di dare qualcosa in più, volevo ricompensare la società, ho sbagliato […]
STRIZZOLO CREMONESE – Luca Strizzolo, attaccante della Cremonese, si è concesso ad una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport: “Ci siamo staccati dalla zona calda, adesso respiriamo. Vedevamo la zona retrocessione vicina, siamo stati poco sereni ma abbiamo lavorato bene. Mi sentivo in dovere di dare qualcosa in più, volevo ricompensare la società, ho sbagliato qualche gol di troppo. Ora mi sento un vero professionista. A Pordenone e Cittadella ho trovato società molto ben organizzate, ma non avevo mai avuto la svolta, com’è invece accaduto a Cremona. Sono introverso, questo mi portava ad abbattermi all’inizio della carriera. Qui è diverso, c’è un gruppo maturo.
Nel 2015 volevo smettere, le cose non andavano per il verso giusto, non segnavo, giocavo poco e non ero sereno. Se avessi preso questa drastica decisione avrei fatto il geometra, anche se non ero riuscito a diplomarmi. Mi piace disegnare l’arredamento delle case. Per fortuna la mia famiglia mi ha aiutato, papà e zio sono uomini di calcio e mi hanno fatto vedere le cose positive. Erano difensori, così come mio fratello. Anche lui, quando era in Eccellenza, è arrivato al bivio: ha smesso, io no. È arrivata l’opportunità Pordenone, e dopo aver fatto bene grazie a Tedino che ha creduto in me, non potevo perdere il treno della B con il Cittadella. Sono friulano, per l’Udinese tornerei volentieri a casa, è la mia squadra ma devo crescere ancora tanto per meritarmi una simile possibilità.
Mi piacciono i movimenti di Quagliarella, ma mi piacerebbe avere la mentalità di Piatek. La testa fa tutto, a Cittadella curavamo molto l’aspetto mentale insieme a Venturato e il DG Marchetti. Il tuo atteggiamento può cambiare la gara”. Proprio sul Cittadella, che continua a sfornare grandi attaccanti, Strizzolo commenta così: “Il modo di giocare è molto propositivo, ma lì c’è una crescita umana importante, la persona viene prima del calciatore. Visto Kouame? Semplice e sereno, ma con cattiveria giusta“.