Pisa, benvenuti a Corradolandia: quando progettazione è (finalmente) normalità
Poco più di un mese dalla fine dell’incubo per tutti i tifosi del Pisa che, a ridosso del Natale, hanno potuto accogliere in festa il nuovo patron della propria squadra del cuore. Trattasi di Giuseppe Corrado che sin da subito è entrato nel cuore dei tifosi neroazzurri per la sua perseveranza ed il suo attaccamento […]
Poco più di un mese dalla fine dell’incubo per tutti i tifosi del Pisa che, a ridosso del Natale, hanno potuto accogliere in festa il nuovo patron della propria squadra del cuore. Trattasi di Giuseppe Corrado che sin da subito è entrato nel cuore dei tifosi neroazzurri per la sua perseveranza ed il suo attaccamento anche in fasi della trattativa che facevano temere al peggio. Un mese più tardi e 3 partite dopo, a Pisa si respira, come non lo si faceva da tempo, solo aria di calcia giocato. La squadra è tornata alla vittoria nel turno scorso contro la Ternana in un match che metteva molto in gioco anche alla luce dei punti di penalizzazione, 3 o, probabilmente, 4 che verranno inflitti alla compagine toscana.
Il campo avrà tempo per dire la sua; ad aver già espresso il proprio verdetto è stato il mercato condotto sin qui magistralmente da Corrado e Gattuso; sono arrivati al Pisa calciatori congeniali all’idea che Gattuso ha di squadra il tutto condito con quel pizzico di pepe rappresentato da Rey Manaj: talento tanto indiscusso quanto difficilmente da gestire ma che, se riuscirà a disciplinarsi, potrà regalare solo gioie al popolo neroazzurro tutto.
Ciò che però rallegra più di qualsiasi altra parola, partita o trattativa di mercato il tifoso del Pisa è la progettazione di Giuseppe Corrado; il presidente a più riprese ha ribadito cosa ha in serbo per la società; dalla valorizzazione del settore giovanile, martoriato dalla precedente gestione, all’ampliamento e ristrutturazione dell’Arena Garibaldi. Progetti “normali” per una società sana ed ambiziosa ma che, a Pisa, vengono accolti come idee quasi utopistiche se comparate a quanto (non) veniva programmato con la vecchia società in mano ai Petroni.
La città di Pisa riacquista nuovamente quel calcio che tanto ha fatto vivere e bollire di passione nel corso della storia; il futuro non è costellato da cessioni, tribunali e notai ma da progetti lungimiranti e persone che hanno come primo intento il bene del Pisa e dei pisani. Pisa riacquista quella normalità che era mancata per tanto, troppo tempo.