Italia U20 in semifinale al Mondiale: Frattesi dell’Ascoli sugli scudi nel 4-2 al Mali
FRATTESI ASCOLI ITALIA SEMIFINALE – La doppietta di Pinamonti, fresco di retrocessione in Serie B col Frosinone, avrà lo spazio che merita sui quotidiani, ma se l’Italia U20 ha sconfitto i pari età del Mali e potrà sfidare l’Ucraina nella semifinale del Mondiale di categoria tanti meriti vanno a Davide Frattesi. La mezzala dell’Ascoli ha sciorinato una prestazione sorprendente per continuità di rendimento, intensità […]
FRATTESI ASCOLI ITALIA SEMIFINALE – La doppietta di Pinamonti, fresco di retrocessione in Serie B col Frosinone, avrà lo spazio che merita sui quotidiani, ma se l’Italia U20 ha sconfitto i pari età del Mali e potrà sfidare l’Ucraina nella semifinale del Mondiale di categoria tanti meriti vanno a Davide Frattesi. La mezzala dell’Ascoli ha sciorinato una prestazione sorprendente per continuità di rendimento, intensità e fluidità di corsa, lucidità e interpretazione della gara. Caratteristiche fondamentali per avere la meglio dell’indomito e talentuoso avversario africano, penalizzato dall’espulsione agli albori della gara di Diakite.
Se buona parte della squadra ha mostrato tendenza alla passività e all’abbassamento dei ritmi, il giovane di proprietà del Sassuolo lanciato quest’anno nel campionato cadetto da mister Vincenzo Vivarini ha dimostrato la mentalità del veterano. Efficacissimo in diversi recuperi in campo aperto, pungente in fase d’inserimento, propositivo col pallone tra i piedi e stoico a resistere ai crampi, il suo volto è quello di un movimento sportivo che sta finalmente assumendo sembianze nuove.
Frattesi è l’emblema di un calcio differente, che fa della spavalderia un valore e forma i propri ragazzi lontano da contesti ovattati, per permetter loro di sviluppare la capacità di leggere e indirizzare le partite nei momenti più concitati. Lo splendido gol di testa nel finale è una persino riduttiva sintesi di una prestazione e forse di una parabola personale: il ragazzo cresciuto nelle Giovanili della Roma è già diventato uomo e si candida a vivere stagioni sempre più importanti in ambienti dall’elevato peso specifico.