ESCLUSIVA PSB – Dionigi: “Caos iscrizioni? ll nostro calcio deve riacquistare credibilità. In Italia allenatori costretti ad ottenere tutto e subito. Sul mercato che verrà…”
ESCLUSIVA DIONIGI – La nostra redazione ha intervistato in esclusiva Davide Dionigi, ex calciatore tra le altre di Milan e Napoli ed allenatore con un’importante esperienza tra campionato cadetto e Serie C. Con lui siamo andati a toccare gli argomenti caldi che stanno caratterizzando la Serie B tra iscrizioni, mercato e cambi di panchina. Salve […]
ESCLUSIVA DIONIGI – La nostra redazione ha intervistato in esclusiva Davide Dionigi, ex calciatore tra le altre di Milan e Napoli ed allenatore con un’importante esperienza tra campionato cadetto e Serie C. Con lui siamo andati a toccare gli argomenti caldi che stanno caratterizzando la Serie B tra iscrizioni, mercato e cambi di panchina.
Salve mister, a tenere banco da diversi giorni è il turbolento caso legato all’iscrizione del Palermo, che sembra essere sempre più lontana per via dei gravi inadempimenti da parte del club rosanero: in attesa che la Covisoc ed i vari organi competenti si pronuncino con chiarezza, qual è il suo personale punto di vista sulla vicenda?
“Su quanto stia accadendo a tal proposito nelle ultime settimane mi trovo molto d’accordo con le parole che ha pronunciato il presidente Gravina qualche giorno fa: è necessario che sotto questo aspetto l’Italia riacquisti credibilità sia entro i propri confini che verso l’estero. Non è una questione strettamente collegata alla vicenda del Palermo ma relativa all’integrità del nostro movimento calcistico in generale. Se esistono dei parametri finanziari ed etici che la Lega e le Autorità Federali hanno individuato reputandoli essenziali ai fini dell’iscrizione di una squadra al campionato è giusto che vengano rispettati. Dispiace per una grande piazza come Palermo, i cui tifosi non meritano le sofferenze che da diverso tempo a questa parte stanno subendo ingiustamente. Vedremo se, a seguito dei controlli che verranno effettuati nei prossimi giorni da parte delle autorità competenti, i rosanero avranno i requisiti per l’iscrizione, ma ad oggi sembra purtroppo utopia.”
Se il Palermo, come detto, è ad un passo dal baratro le incertezze in tal senso hanno e stanno accompagnando anche altre realtà come Trapani e Chievo, nonostante le continue smentite e rassicurazioni a riguardo, mentre anche in Serie C la situazione non è delle migliori. Com’è possibile assistere alla fine dei vari campionati a vicende del genere, e l’anno dopo ritrovarsi punto e a capo? Dove bisogna intervenire?
“Il punto è quello su cui ci siamo soffermati prima: il rispetto delle regole. Senza entrare nel merito, può apparire banale ma in realtà non lo è affatto. Se tutti rispettassero la normativa non ci ritroveremmo in questo caos. Il problema è che, molto spesso, queste incongruenze vengono fuori a campionato ultimato e di conseguenza i risultati maturati sul rettangolo verde vengono ribaltati dalle sentenze dei Tribunali oltre a far sì che le società coinvolte spesso finiscano per scomparire. Controlli preventivi e se possibile ancora più rigidi da parte degli organi di vigilanza in tutte le serie professionistiche sono l’unica via d’uscita a questo inferno. Il giudizio da parte degli organi federali metteranno fine ad ogni dubbio per fortuna, ma non si dovrebbe arrivare fino a questo punto ogni estate.”
Parlando di campo, invece, molte squadre che l’anno prossimo battaglieranno in Serie B hanno optato per il cambio di guida tecnica: quale scelta la convince di più in vista del campionato 2019/2020? Su quale, invece, nutre qualche personale perplessità?
“Sai, manca ancora molto all’inizio della stagione e non è semplice prevedere quali scelte possano risultare vincenti e quali no. Fino a quando non sarà il campo a parlare non è facile sbilanciarsi, anche perché non sarebbe rispettoso nei confronti di società e colleghi coinvolti. Posso però dirti che, secondo me, tra le squadre che hanno cambiato molte lo abbiano fatto perché insoddisfatte della stagione precedente o dei risultati conseguiti e che attraverso una nuova figura in panchina testimoniano l’ambizione di migliorare la posizione in classifica dello scorso torneo. Vedremo quante e quali tra queste ci riusciranno.”
Proprio su quanto accennava, secondo lei, tutti questi “ribaltoni” sono esclusivamente legati ai mancati obiettivi raggiunti, oppure a dettare le scelte in tal direzione vi è, nella maggior parte dei casi, l’incapacità di dar vita ad un progetto tecnico vincente di lungo termine?
“Sono d’accordissimo con questa considerazione. Purtroppo viviamo in un momento storico in cui è difficile per gli allenatori ottenere garanzie di lungo periodo per quanto concerne il progetto sportivo in cui si catapultano. Sarebbe più corretto, per come la vedo io, parlare di ottenimento di risultati immediato: sarebbe già diverso mettere in chiaro all’inizio di un rapporto contrattuale che, se non si dovessero raggiungere i risultati sperati in 2/3 mesi, si potrebbe arrivare al cambio di guida tecnica ed utilizzare di conseguenza i risultati stessi come strumento di valutazione del lavoro sul campo. Se si parla, invece, di avvio di un percorso di lungo termine il discorso cambia perché bisogna pazientare ed essere disposti ad accettare anche eventuali ostacoli e condizioni negative che, inevitabilmente, possono rallentare il tuo cammino. Purtroppo la prima ipotesi è quella più frequente in Italia dove la cultura diffusasi è quella di voler ottenere tutto e subito, anche per via del momento economico che stiamo attraversando.”
Capitolo mercato per concludere: le varie società, dopo aver perfezionato l’iscrizione, stanno cominciando a muoversi per provare a rinforzare il proprio organico. Quali club partono con la base tecnica più importante e da quali si aspetta, invece, i maggiori sforzi in questa sessione?
“Credo che le protagoniste in fase di trattativa saranno volgarmente le” solite note”, ossia quelle che hanno alle spalle una società solida e risorse economiche non indifferenti. Piuttosto che fare un nome in particolare però, credo sia da prendere in considerazione il fatto che il calcio stia andando in una direzione in cui nulla si possa dare più per scontato, poiché le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Vedi il Lecce quest’anno che da neopromossa ha ottenuto una sorprendente quanto meritata promozione in massima serie. Credo si stia andando verso un sempre maggior equilibrio per quanto riguarda i valori delle squadre che concorrono nei campionati “minori”. Sicuramente ad incidere è il fatto che le disponibilità economiche non sono più quelle di una volta e perciò chi riesce ad individuare e portare a casa quei calciatori che ti fanno fare il salto di qualità alla fine ottengono gli obiettivi prefissati.”