Benevento, Vigorito: “Non ripeteremo gli errori dell’anno scorso. Su Foggia e Inzaghi…”
VIGORITO BENEVENTO FOGGIA – Il presidente del Benevento Oreste Vigorito si è concesso ai microfoni di Ottochannel per una lunga e approfondita intervista. “Lo scorso anno annunciammo che avremmo provato a costruire una realtà in grado di tornare nel grande calcio, investendo su un progetto triennale partito con una vera e propria rivoluzione. È stata inevitabile al fine di […]
VIGORITO BENEVENTO FOGGIA – Il presidente del Benevento Oreste Vigorito si è concesso ai microfoni di Ottochannel per una lunga e approfondita intervista.
“Lo scorso anno annunciammo che avremmo provato a costruire una realtà in grado di tornare nel grande calcio, investendo su un progetto triennale partito con una vera e propria rivoluzione. È stata inevitabile al fine di porre delle solide fondamenta di un palazzo che è ancora in fase di costruzione. Questo secondo anno è molto importante, perché bisogna adattare il resto dell’edificio tenendo ben chiari gli obiettivi. Sono molto soddisfatto di come abbiamo cominciato: la prima novità è stata il cambio di tecnico. Chi c’era lo scorso anno non è stato cambiato in corso d’opera perché ha fatto ciò che gli è stato chiesto: ha permesso a diversi calciatori di maturare e ottenuto risultati che possono sembrare inferiori, ma devono anche essere contestualizzati al particolare momento successivo alla retrocessione e, come detto, alla rivoluzione attuata. Inzaghi mi ha sorpreso molto. Stiamo parlando di un fuoriclasse da calciatore, mentre adesso sto conoscendo l’uomo e l’allenatore. Al di là del giudizio tecnico, mi ha colpito profondamente la sua trasformazione: sa di aver vinto tutto, ma è anche consapevole che come allenatore deve partire da zero. Dall’esperienza di calciatore si è portato la determinazione e la ferocia che aveva in campo quando voleva vincere. Sono certo che con umiltà e determinazione potrà ripetere il percorso fatto sul campo di gioco. Non pensavo che il ds Foggia potesse muoversi con questa abilità sul mercato. Ha la saggezza di chi la vita se l’è sudata, pur essendo ancora giovane. Sta utilizzando le sue conoscenze, le quali sono ben disposte ad affidargli i propri assistiti. Lui è il vero autore di questo progetto tecnico: abbiamo molti ragazzi di proprietà che andranno a farsi le ossa in giro per l’Italia. Vogliamo creare una base larga attraverso coloro che crescono nel vivaio, con un moltiplicarsi di risorse e rapporti che ci permettono di usufruire di quelle sinergie che mancavano. Siamo una società di riferimento per tante realtà di Serie C, un punto d’incontro per club di B e vantiamo anche ottimi rapporti con qualche squadra in Serie A. Lo stesso Inzaghi è venuto a Benevento non solo per ciò che la società ha fatto vedere, ma anche perché amico di Foggia. Il nostro direttore sta operando su una base di calciatori scelti e confermati per le doti morali e tecniche. Credo che lui abbia voluto colmare le lacune emerse lo scorso anno. Dopo la forte delusione della sconfitta col Cittadella si poteva cadere nell’errore di rivoluzionare tutto, masi è deciso di far emergere il buono che c’era. Foggia ha voluto operare in maniera chirurgica. I vari Sau, Kragl e Manfredini, oltre Schiattarella che è in viaggio, sono tre pezzi di un mosaico che alla fine dovrebbe essere bello. Sarà un gruppo più competitivo rispetto a quello dello scorso anno, perché abbiamo fatto ammenda di alcuni errori. Oggi abbiamo a disposizione diversi atleti che lo scorso luglio non c’erano: sto parlando di Antei, Armenteros, lo stesso Caldirola e anche Vokic di cui si dice un gran bene. Questi, aggiunti, ai quattri nuovi arrivati, ci permettono di poter parlare di tanti volti nuovi che potremmo utilizzare sin da subito. Non compreremo tanto per far vendere qualche copia in più. Saranno inseriti in prima squadra anche due giovani del vivaio, o forse tre. Questa è la garanzia di una società che guarda in prospettiva. Abbiamo come obiettivo quello di primeggiare nelle competizioni in cui ci iscriviamo: non arriveremo alla fine del campionato con il rimorso di non aver fatto qualcosa, questo è certo. Anche quest’anno i tifosi ci stanno sostenendo numerosi. Allo stadio ci sono sempre più giovani, ciò vuol dire che stiamo operando bene. Essere in 7000 o di più non cambia, se c’è grande affetto attorno a noi. Battere il Napoli in amichevole è stato bello, ma questo non è importante. Abbiamo trovato grande stima nei nostri confronti, un’accoglienza ben diversa da quella mostrata in Serie A. Ciò fa capire che un po’ siamo cresciuti. Dobbiamo imitare dei modelli ben precisi, come Sassuolo, Udinese, Bologna, Empoli o Atalanta: abbiamo un bacino economico e finanziario che è ben diverso da quello del Napoli”.